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diVENERDÌ PENSIERI E PAROLE IN PILLOLE

Jesi, anno 2017. Appunti dal mio “personalissimo taccuino”.

 

ELEZIONI COMUNALI

Breve riassuntivo non richiesto, di quanto accaduto l’11 Giugno. Successo che assomiglia ad un plebiscito per Massimo Bacci e la sua coalizione civica, che vincono, evitano il ballottaggio e si confermano alla guida della Città con un imponente 59% di consensi.

Torna in Consiglio la Sinistra, unita e combattiva con la lista “Jesi in Comune”, in totale antitesi ai balletti e alle primedonne che danzano sui teatri Romani della politica. Per la prima volta, elegge un consigliere anche la Lega Nord, che non sfrutta l’onda lunga a livello Nazionale e ottiene un magro 3%, ma approfitta di un sistema elettorale bislacco. Esce con le ossa rotte il Partito Democratico, lacerato dalle divisioni interne e troppo silente nel precedente lustro. Clamorosamente ridimensionato il Movimento 5 Stelle, che scende ad un 6%, figlio di tanti addii, e della scelta di silenziare il proprio candidato Sindaco. Praticamente non pervenuta Forza Italia. A tutti, l’augurio di un proficuo lavoro per Jesi nell’anno che verrà. E adesso, alto giro altra corsa, in vista delle elezioni politiche alle porte.

 

I MUSEI

La notizia che in un solo anno, sono stati inaugurati due nuovi Musei, non riguarda soltanto Roma o Milano, ma anche la nostra città. Applausi a scena aperta per quello multimediale in onore di Federico II, con critica favorevole e numeri di visitatori da capogiro.

Tra qualche giorno, arriverà anche il sospirato cameo, con la statua che sarà collocata nel cortile d’ingresso.

Dopo che per troppo tempo, lo Stupor Mundi era stato semplicemente derubricato come nome di una Piazza che regalava gioia soltanto nelle vecchie foto in bianco e nero, finalmente Jesi si riappropria della propria storia, e gli concede gli adeguati riconoscimenti.

Non saranno quelle ben note e sfarzose del Quirinale, ma anche le scuderie di Palazzo Pianetti, appositamente restaurate per ospitare il Museo Archeologico, meritano una visita e tanti complimenti. Un vecchio ministro dell’Economia direbbe che con due Musei, seppur bene allestiti, non si “mangia”. Di certo, stimolano un positivo senso di appartenenza, e aggiungo, migliorano la qualità della nostra vita.

 

 

L’INCROCIO TERRIBILE

Aldo Moro e Ugo La Malfa sono stati grandi leader politici del Novecento Italiano, ma a Jesi sono tornati alla ribalta per un incrocio stradale, un maledetto incrocio.

Difficile tenere il conto degli incidenti avvenuti nel solo 2017 in quel frustolo di asfalto.

Una serie ininterrotta di “botti”, con buona pace di “Stop” e precedenze.

Dall’Assessorato fanno sapere che stanno studiando una soluzione. Impossibile vietare l’accesso alle automobili, inquinante e retrò l’idea del semaforo, di difficile attuazione l’ipotesi ponte levatoio, non resta che una bella aiuola di forma rotonda, chiamata rotatoria. Dopo lo studio, speriamo che il 2018 sia l’anno del compito in classe.

 

 

PERGOLESI

Quello passato è stato un anno tormentato per il buon Giovanni Battista. Una lunga querelle sullo spostamento della statua in suo onore, ha accompagnato molte delle nostre giornate, con l’immancabile comitato di turno pronto al lanciare

crociate a suon di carte bollate, ricorsi, cavilli, caccavelle e trick track. Poi, come il più classico dei fulmini a ciel sereno, spuntano misteriosamente i conti economici della fondazione Pergolesi – Spontini, che gestisce le attività del Teatro. Gli uomini hanno riposto nell’armadio lo smoking appena stirato e pronto per la stagione lirica, optando per felpa e jeans, che meglio si addicono al cinema e alla visione del film “Profondo rosso”.

L’amministratore delegato ha risposto seccato in musica, spiegando che “… è solo un rosso relativo…”, ma intanto per prendere in mano le valigie che Massimo Bacci gli ha gentilmente appoggiato alla porta, tratta la buonuscita.  W l’Italia.

 

ESTATE

 

Ricorderò l’estate 2017 nella nostra amata valle, come la più calda degli ultimi 589 anni. Mentre i commercianti di climatizzatori andavano in giro con le linguette di Menelik in bocca, e Luis Fonsi con il suo Despacito, si prendeva gioco della pazienza, il mio fisico tutt’altro che bestiale, ha rischiato il knockout a più riprese. Dall’alba fino al tramonto con la speranza di trovare un filo d’aria che desse ristoro a mente e corpo, come quando a quattordici anni cercavo una ragazza che mi facesse assaggiare il sapore della lingua. Ho bevuto anche la granita, sperando che mi facesse l’effetto Gabbani, per urlare “ estate la la la la”, ma niente da fare. Dopo un lungo e onorato servizio, anche il fedele frigorifero mi ha abbandonato il 13 Agosto.  Caro 2018, assistere al Mondiale di Calcio senza gli azzurri, sarà già un duro colpo, se puoi, risparmiami almeno un po’ di umidità.

 

Marco Pigliapoco

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