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CHIARAVALLE NICOLA VALERI APPREZZATO MEDICO A LIVELLO MONDIALE NELLA RICERCA CONTRO IL CANCRO

CHIARAVALLE, 27 marzo 2018 –  E’ un chiaravallese che vive e lavora a Londra, il dottor Nicola Valeri, il medico citato dalla prestigiosa rivista Science in un articolo su una ricerca che descrive un nuovo metodo per predire se un paziente risponderà al trattamento tumorale.

Nicola Valeri

Valeri ha 40 anni ma non si sente un cervello in fuga. “E neppure un emigrato forzato – dice al telefono dal suo laboratorio all’Institute for Cancer Research – ma sono solo un italiano che ha deciso di trasferirsi in Paesi che offrono migliori possibilità per i ricercatori e che alla ricerca destinano maggiori risorse economiche rispetto all’Italia. Mi sono spostato prima di tutto perché sono curioso di sapere, di conoscere. Sia gli Stati Uniti che la Gran Bretagna mi hanno dato opportunità che probabilmente in Italia non avrei avuto”.

In cosa consiste la ricerca del medico chiaravallese che dona speranze ai malati di tumore? “Non abbiamo ancora salvato nessuno ma abbiamo messo una prima pietra. Partendo da un frammento di tessuto tumorale del paziente, tramite una normale biopsia, coltiviamo dei mini-tumori in laboratorio e testiamo se un farmaco funziona o meno su quel paziente. L’aspetto innovativo sta nel predire, nel singolo paziente, se un determinato farmaco sarà efficace o meno, consentendo di  evitare farmaci e tossicità inutili in pazienti in cui il farmaco non funzionerà”.

Nicola Valeri si occupa di tumori dell’apparato digerente e lavora parte delle settimana in ospedale con i pazienti e parte della settimana in ricerca, dove dirige un laboratorio di 14 persone. Così un malato di cancro non sarà più solo a lottare contro la malattia. Un organoide coltivato in provetta, simile al suo organo malato, lotterà insieme a lui, ricevendo gli stessi farmaci e a seconda di come reagirà indicherà ai medici quale strada seguire. E’ un po’ l’idea degli avatar applicata all’oncologia. “Se il farmaco fallirà nell’organoide in provetta – dice il dott. Valeri – lo farà nel 100% dei casi anche nel vero paziente. Se invece si mostrerà efficace in laboratorio, lo sarà sull’uomo nell’88% dei casi”.

dott. Nicola Valeri

Con il suo gruppo, il medico ha prelevato delle cellule malate dalle metastasi di 71 pazienti all’ultimo stadio e le ha coltivate in provetta. Le cellule nel giro di un paio di mesi hanno formato nuovi tumori, pressoché uguali a quelli originari, tridimensionali, lasciati crescere fino alle dimensioni di alcune decine o centinaia di micron. Nei laboratori di Londra dove Valeri lavora insieme ai colleghi, sono quindi iniziati i test. Con 55 farmaci approvati o in fase finale di sperimentazione per i tumori dei 71 pazienti (colon-retto, stomaco, esofago, vie biliari o apparato digestivo), gli organoidi sono stati sottoposti a bombardamento.

“Nel decidere quale terapia applicare può succedere di non avere sempre idee precise, invece con l’aiuto degli organoidi possiamo provare a capire in anticipo se un farmaco sarà efficace oppure no. Questo è utile ai fini del trattamento ma c’è anche l’aspetto di risparmiare cure inutili a pazienti che spesso alle spalle hanno una lunga storia di lotta alla malattia”.

Il medico chiaravallese a Londra è stimatissimo. “Resterò qui a lungo – dice – ma non mi precludo certo la possibilità di tornare in Italia dove ho molti contatti scientifici, non tanto con le Marche ma con centri di Milano, Padova, Cremona e collaboro con tanti medici italiani”.

 

Nicola Valeri è nato a Chiaravalle nel 1977. La mamma Manuela vive nella città della Montessori mentre il padre Paolo è scomparso tre anni fa, a causa proprio di un tumore. Nicola Valeri ha frequentato il liceo scientifico Cambi-Serrani di Falconara dove ha conseguito il diploma di maturità scientifica per poi iscriversi e laurearsi in medicina nel 2005 ad Ancona, all’Università Politecnica delle Marche. Ha iniziato la specializzazione nel capoluogo marchigiano ma nel 2007 è volato negli Stati Uniti dove ha conseguito il dottorato di ricerca in oncologia all’ Ohio State University Comprehensive Cancer Center di Columbus in collaborazione con l’Università di Ferrara. E’ poi rientrato in Europa, in Gran Bretagna, nel 2012 prima all’Università di Glasgow e poi, dal 2013, a Londra dove lavora come oncologo (consultant) al Royal Marsden Hospital della capitale britannica e come ricercatore all’Institute of Cancer Research. I due istituti lavorano in parallelo sul versante clinico e di ricerca nello sviluppo di nuove terapie anti-tumorali e formano il più grande centro di ricerca sul cancro dell’intera Europa. L’Institute of Cancer Research è il quarto centro a livello mondiale per sviluppo di nuovi farmaci e pubblicazioni scientifiche.

 

Gianluca Fenucci

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