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AGUGLIANO Vitello “ribelle” da tre settimane evita la cattura

Allevato dall’azienda agricola biologica La Marchigiana tiene in scacco veterinari e addetti e continua a vivere nel verde allo stato brado

AGUGLIANO, 22 agosto 2020 – Ama la natura e i boschi, i prati e i laghetti e a quel bendidio non può proprio rinunciare.

Lo si può capire il vitello di 7 mesi e 3 quintali di peso che da tre settimane si è liberato e non vuole saperne di rientrare nel box per lui predisposto all’interno dell’azienda agricola La Marchigiana, che ha sede in contrada Colonne, 7 ad Agugliano ed ha un punto vendita in via Nino Bixio a Falconara Marittima.

Si cerca di individuare la posizione del vitello nella tenuta dell’azienda La Marchigiana

La storia parte da lontano, venti giorni fa e in qualche modo fa ripensare alla vicenda di M49, l’orso che imperversa nella provincia di Trento e che in questi giorni si è liberato dal collare elettronico che gli avevano applicato per la geolocalizzazione.

Tre settimane fa, gli addetti dell’azienda agricola, che lavora in regime rigorosamente biologico, avevano caricato su un van tre vitelli, fratelli tra di loro, che dovevano essere collocati in alcuni box preposti a ospitarli.

«Sono dei bellissimi vitelli – dice Joseph Silvestri, titolare de La Marchigiana – che vivono serenamente allo stato brado e in maniera praticamente selvatica. Li stavamo facendo scendere dal mezzo per farli entrare nei box, quando uno di loro è scivolato e, in preda allo spavento, ha sollevato una paratia che ha aperto un pertugio. In men che non si dica, i tre fratelli sono fuggiti per i campi circostanti. Due li abbiamo ripresi presto narcotizzandoli e riportandoli negli spazi a loro destinati ma il terzo non vuole saperne di farsi catturare».

Il vitello ripreso di notte con una telecamera

Il vitello, che pesa circa 3 quintali, è abituato alla vita nei campi, nei boschi, e sa cavarsela egregiamente senza l’aiuto di nessuno.

I titolari dell’azienda hanno denunciato il fatto un po’ a tutte le forze dell’ordine, ai Carabinieri, alla Polizia Locale, alle Guardie Forestali, all’Asur  ma nessuno può prendersi in carico l’istanza di andare a catturarlo perché nessuna legge lo prevede.

«Se scappa un cane o un gatto – dicono i proprietari – ci sono figure preposte all’emergenza mentre se accade un episodio come questo non c’è alcun provvedimento che aiuti i proprietari. Ecco perché la Regione dovrebbe prevedere l’istituzione di professionisti preposti ad aiutare gli allevatori in casi come questo».

L’azienda si è attivata per recuperare il vitello. Sono stati chiamati alcuni veterinari che hanno cercato di narcotizzare l’animale nelle ore notturne, quando si avvicina a un laghetto nella zona della Chiusa di Agugliano per abbeverarsi. Il medico ha cercato prima di iniettare sull’animale un narcotico da una cerbottana, ma invano, e poi si è utilizzato anche un fucile a gas che ha una gittata superiore.

I due fratelli del vitello fuggito

«Non è semplice perché bisogna colpire l’animale in punti definiti e con una quantità di narcotico adatta al suo peso. Fino ad ora non siamo stati in grado di addormentarlo per poi recuperarlo. Siamo preoccupati perché se si spaventa il vitello può diventare pericoloso per le persone. Non è violento di natura ma non è abituato a stare a contatto con gli uomini».

L’azienda agricola La Marchigiana, fattoria all’aria aperta, di proprietà della famiglia Silvestri, originaria di Castelferretti, è sorta ristrutturando quella che un tempo era una comunità terapeutica: possiede una decina di vitelloni, 30 animali da cortile e diversi cavalli.

Gianluca Fenucci

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