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ANCONA Cooss Marche: proclamato lo stato di agitazione

I sindacati: «Deludente e non accettabile lo stato del confronto, la cooperativa non ha dato disponibilità a un accordo»

ANCONA, 2 ottobre 2020 – La Cooperativa Cooss Marche ha dichiarato lo stato di crisi lo scorso giugno adottando una delibera dell’assemblea dei soci.

Come noto è passata al voto la riduzione temporanea (dal 01 settembre 2020 al 31 dicembre 2021) dei trattamenti economici dei soci lavoratori, limitatamente al minimo contrattuale conglobato di cui all’articolo 75 del Ccnl, nella misura del 3,70%, su tutte le ore retribuite dalla Cooperativa; azzerata per il medesimo periodo la maturazione di un giorno di ferie e due giorni di permessi retribuiti, come pure, per il 2020, la tredicesima mensilità.

La Cooperativa (nella foto in primo piano la protesta dei lavoratori sotto la sede di Ancona) si è dichiarata non in grado a oggi di avanzare una proposta di accordo che vada nella direzione quanto meno di una riduzione significativa dei tagli, riservandosi di potersi esprimere al riguardo entro il 12 ottobre prossimo.

«Come organizzazioni sindacali riteniamo, a oggi, deludente e non accettabile lo stato del confronto: la Cooss Marche non ha dato disponibilità ad un accordo e ci ha proposto l’ennesimo rinvio – scrivono su una nota le sigle sindacali -. Riteniamo pertanto di continuare a intervenire sul sistema delle stazioni appaltanti affinché sia riconosciuto l’adeguamento del tariffario ai nuovi tabellari del Ccnl e quanto previsto dal’art. 48; di intervenire nei confronti della Regione Marche affinché sia rispettato l’impegno alla liquidazione delle risorse aggiuntive per la fase Covid; di esigere da parte di Cooss Marche il pagamento della tranche del rinnovo contrattuale di aprile 2020, arretrati compresi; doveroso il ritiro della delibera che determini un sensibile miglioramento rispetto ai tagli attualmente previsti».

Nel perdurare dello stallo del confronto, i sindacati si riservano di mettere in campo ogni utile iniziativa di protesta ed è pertanto proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti di tutti i servizi ed è stata avviata ieri la procedura di raffreddamento ex L146/90 per il tentativo di conciliazione previsto presso la Prefettura.

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