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ANCONA Incendio al porto: vietata la raccolta di cozze e vongole

In via precauzionale non è consentita la pesca di questi prodotti nelle zone interessate dalla nube tossica, prospiciente all’area portuale

ANCONA, 23 settembre 2020 – A seguito dell’incendio al porto di Ancona, considerato che è presente un ipotetico rischio legato all’accumulo in cozze e vongole di sostanze generate dalla combustione, si è deciso in via del tutto precauzionale di vietare la raccolta di tali prodotti solo nelle zone di pesca interessate dalla nube tossica (prospiciente all’area portuale).

mare spiaggiaA renderlo noto è Fabrizio Conti, Direttore Aiuoc – Igiene degli alimenti di origine animale – prodotti ittici e altri prodotti di origine animale unitamente – all’Area Vasta 2  Asur Marche sede di Ancona.

Per le vongole tale area si estende dalla località Torrette di Ancona al confine nord della spiaggia di Mezzavalle e, per le cozze, dalla spiaggia del Passetto al Trave escluso. Tale provvedimento si è reso necessario poiché i molluschi bivalvi sono organismi filtratori e potrebbero accumulare nei giorni successivi all’evento le sostanze eventualmente disperse in acqua (bioaccumulo).

Si è contemporaneamente predisposto un piano di campionamenti che verrà attuato dall’Uoc – Igiene degli alimenti di origine animale dell’Area Vasta 2 Asur Marche, nelle prossime settimane, per evidenziare l’effettiva concentrazione delle sostanze tossiche nei molluschi bivalviSolo quando si avranno le evidenze che non vi sono pericoli per il consumo di cozze e vongole provenienti dalle zone di mare potenzialmente interessate dall’incendio, verrà ripristinata la possibilità di pescare anche in queste zone.

Il prodotto in commercio è sicuro poiché pescato in tratti di mare che non risultano ad oggi essere stati interessati dall’evento. Si sottolinea comunque che i risultati delle analisi eseguite dall’Arpam su campioni di aria, ad oggi, hanno evidenziato esclusivamente la presenza di diossine e diossine-simili e comunque con valori al di sotto dei limiti di tossicità cronica di riferimento (stabiliti dall’Epa – Agenzia ambientale Usa).

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