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Ancona Oltre la crisi: numeri positivi per la Cna 

L’assemblea dei soci ha approvato all’unanimità i bilanci dell’Associazione

Ancona, 8 agosto 2022 – Utili stabili anno su anno, costi razionalizzati e un deciso rafforzamento del patrimonio dell’Associazione.

All’unanimità l’Assemblea dei soci di Cna Ancona ha approvato lo scorso 27 luglio il bilancio 2021, confermando la bontà del percorso che Cna Ancona sta facendo da tempo consolidando il proprio patrimonio e garantendo costanza e affidabilità nella generazione di utili. E tutto questo nonostante il fuoco incrociato della crisi sanitaria e la crisi economica derivante dal conflitto ucraino.

Un quadro economico e finanziario sano e in continua crescita, celebrato dal presidente, Maurizio Paradisi e dal direttore, Massimiliano Santini i quali, all’unisono hanno ringraziano le 6.500 imprese clienti «per la fiducia accordata e rinnovata» insieme ai tanti imprenditori che hanno approvato all’unanimità il bilancio. Un clima di fiducia avvalorato da centinaia di nuove imprese che hanno deciso di aderire alla Cna nel 2021 «e alle quale diamo un caloroso benvenuto».

Paolo Mariani

Secondi nel sistema nazionale di Cna per il numero di nuove imprese e con una base associativa che continua a crescere  (+136 imprese rappresentate), la Cna di Ancona si conferma punto di riferimento imprescindibile per le imprese e per le istituzioni sia a livello regionale che nazionale. 

«I dati contabili – ha sottolineato il direttore Santini – confermano una solida realtà, attiva in una rappresentanza sempre in crescita caratterizzata da autorevolezza e proattività nei confronti ogni interlocutore istituzionale con un unico obiettivo: la tutela degli interessi delle imprese. A questo si aggiungono le  nuove opportunità che Cna genera nel settore del credito, degli appalti, dell’energia e del welfare, oltre ai già consolidati servizi di sostegno all’export e all’innovazione 4.0 attraverso il Marche Innovation Hub».

Massimiliano Santini

«Quella di oggi è una Cna in movimento – continua il presidente Paradisi -, capace di snellire la propria struttura e investire in figure giovani e dinamiche, valorizzando altresì l’esperienza delle decine di collaboratori e professionisti che ogni giorno rispondono con competenza alle esigenze poste da artigiani, commercianti, imprese industriali, professionisti, nonché agricoltori, in ognuno dei sedici Uffici collocati nel territorio provinciale di Ancona».

Ad arricchire la serata del 27 luglio, dedicata appunto all’approvazione dei bilanci dell’Associazione, i dirigenti della Cna di Ancona hanno potuto inoltre seguire un’importante e approfondita lezione sul ruolo e il valore dell’attività di lobbying. In cattedra è salito il direttore del confidi Uni.Co, Paolo Mariani, già docente universitario ed esperto del tema nonché attuale Direttore Generale del condifi Uni.co.

Mariani, nel suo intervento, ha tratteggiato brevemente la storia dell’attività di lobbying sia nei Paesi anglosassoni sia in quelli europei con uno specifico focus per l’Italia, evidenziando come come tale attività, sempre negata almeno formalmente dalle istituzioni, sia invece profondamente legata ai sistemi democratici.

«Rappresentare verso il decisore pubblico i propri interessi con l’obiettivo di ottenere un vantaggio o di evitare/limitare uno svantaggio non rappresenta di per sè un male –ha spiegato Mariani-. La democrazia si fonda sulla capacità di trovare un punto di equilibrio tra le varie istanze presentate all’attenzione di chi rappresenta le Istituzioni. Fondamentale è che il tutto avvenga nel pieno rispetto della legge ed essere consapevoli che l’attività di lobbying è uno strumento in mano a Società o Istituzioni per rappresentare i propri interessi, vuol dire conoscere come si muovono gli interessi sia a livello nazionale che europeo».

Così il direttore Santini al termine della lezione: «L’etica del lavoro, la dialettica civile e costruttiva e l’interesse collettivo rappresentano elementi essenziali nel confronto tra le forze della rappresentanza, un solido ancoraggio a cui non si può derogare per svolgere con senso di responsabilità il nostro ruolo nell’interesse delle piccole e media imprese, che va alimentato con l’ascolto, la preparazione, l’imparzialità e la perseveranza».

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