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Animali

Ancona Ritrovamenti di tartarughe marine sulla costa: cosa fare

Dopo le mareggiate è possibile imbattersi in quelle spiaggiate, vive o morte, i ritrovamenti vanno segnalati per garantire il soccorso degli esemplari feriti ma anche il corretto smaltimento di quelli deceduti

Ancona – Lungo le coste, in particolare dopo grandi mareggiate, non è improbabile imbattersi in carcasse di tartarughe marine, in genere della specie caretta caretta, o più raramente in esemplari feriti. ​ 

Come bisogna comportarsi in questi casi?  Questi ritrovamenti devono essere segnalati prontamente alle autorità marittime (Capitanerie di Porto) che provvedono immediatamente ad attivare tutti gli organi istituzionali competenti (Ast Ancona, Comuni e Centri di recupero) per la cura degli animali feriti o lo smaltimento degli esemplari deceduti. 

Le tartarughe in difficoltà, malate o ferite, vengono soccorse e trasferite nei Centri di recupero dove potranno ricevere tutte le cure necessarie per poi essere rilasciate nuovamente nel loro habitat naturale. ​Il buon esito del soccorso dipende dalla vigilanza e dalla sensibilizzazione pubblica per la salvaguardia delle tartarughe marine, che contribuiscono alla conservazione della biodiversità marina. 

Le tartarughe marine ritrovate, invece, purtroppo morte, vengono gestite seguendo un protocollo specifico. Chiunque rinvenga un esemplare sulla battigia dovrà comunicarlo immediatamente alla Capitaneria di Porto che provvederà ad attivare il Servizio veterinario sanità animale della Ast Ancona.

Compito del veterinario è quello di decidere, a seguito della valutazione dello stato di conservazione della carcassa, se la stessa deve essere destinata allo smaltimento da parte del Comune territorialmente competente o deve essere inviata all’Istituto Zooprofilattico per la necroscopia e la valutazione delle cause di morte. 

Sono quindi numerose le istituzioni che intervengono a salvaguardia delle tartarughe marine, dalla Capitaneria di Porto alla Ast Ancona, dai Comuni ai Centri di recupero fino all’Istituto Zooprofilattico e ogni cittadino che le rinvenga sulla battigia rappresenta il primo anello di questa catena fondamentale per la salvaguardia e la conservazione della biodiversità marina.

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