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ANCONA Uci-Giometti, sindacati uniti: «Incerta la sorte di 38 dipendenti»

Appello ai Sindaci e alla Regione Marche: vicinanza ai lavoratori, anche al fine di evitare l’impoverimento del tessuto economico e sociale del territorio

ANCONA, 20 MAGGIO 2020 – Si è svolta ieri un’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori delle Marche di Uci Italia già Giometti Real Estate&Cinema.

La riunione ha permesso di fare il punto della situazione, dopo il confronto tenuto tra Uci e Giometti, attivato per la procedura di restituzione del ramo di azienda, discussa in prima istanza il giorno 18 maggio tra le due società e le rappresentanze sindacali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom-Uil nazionali e delle Marche.

I cinema coinvolti nella restituzione sono sei presso le sedi di: Ancona, Jesi, Senigallia, Fano, Pesaro e Porto Sant’Elpidio per un totale di 38 lavoratrici e lavoratori.  Le organizzazioni sindacali, insieme alle lavoratrici e i lavoratori Uci- Giometti, esprimono forti preoccupazioni per i contenuti del confronto, che ha messo al centro soprattutto gli interessi meramente economici delle società, piuttosto che la prosecuzione delle attività e la continuità occupazionale dei lavoratori, minandone la certezza per il futuro.

«In un contesto di emergenza per il settore dello spettacolo come questo, non possono aggiungersi le incertezze della ripresa alle incertezze occupazionali. Le organizzazioni sindacali faranno di tutto per dare continuità lavorativa e contrattuale ai lavoratori e ribadiscono che non accetteranno il perdurare dello stato di grave incertezza per le 38 famiglie coinvolte, determinato dal “rimpallo” delle responsabilità tra le società – si legge in una nota dei sindacati – . Chiediamo senso di responsabilità alle parti affinché, alla riunione prevista per la prossima settimana, vengano sciolti i nodi irrisolti e sia stabilito con certezza un percorso per mantenere l’occupazione e le condizioni contrattuali dovute ai dipendenti. Vanno riconosciuti valore e dignità alle lavoratrici e lavoratori che in questi anni, con spirito di collaborazione, hanno reso i cinema della nostra regione luoghi accoglienti per le famiglie marchigiane».

Quindi un appello alle istituzioni: «A partire dalla Regione Marche ed ai Sindaci dei Comuni interessati affinché facciano sentire forte la propria vicinanza alle lavoratrici e lavoratori, anche al fine di evitare l’impoverimento del tessuto economico e sociale del territorio. Crediamo che, in momenti drammatici come questi, il valore del lavoro umano venga prima del profitto».

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