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Apiro Presentato il libro su Giuseppe Tamagnini

Pioniere pedagogico del Movimento di cooperazione educativa che mise radici ad Apiro agli albori della sua diffusione in Italia

di Cristiana Simoncini

Apiro, 24 settembre 2022 – Nella splendida cornice del Teatro Mestica, domenica 18 settembre si è svolto un appuntamento imperdibile per i cultori della pedagogia e per tutti coloro che amano l’educazione, in quanto è stato presentato un volume dedicato alla figura di Giuseppe Tamagnini, scritto da Rinaldo Rizzi.

Il titolo del libro: “L’ideale e l’impegno. Giuseppe Tamagnini, pioniere pedagogico della Cooperazione Educativa in Italia” evento promosso dalla neo costituita sezione di Macerata del Movimento di Cooperazione Educativa, in collaborazione con l’Istituto comprensivo “Coldigioco” e il Comune di Apiro.

«Nel 70esimo anno di vita del Movimento di Cooperazione Educativa – ha spiegato Rinaldo Rizzi collegato da remoto – ho voluto dedicare questa biografia al suo fondatore, la cui idea di utilizzare tecniche didattiche coerenti con i valori della cooperazione educativa, smascherava una scuola trasmissiva e selettiva che escludeva di fatto i bambini delle classi sociali svantaggiate. Senza il suo impegno nel dar vita a un movimento di insegnanti democratici e impegnati nella ricerca e nella pratica di una pedagogia popolare, oggi la scuola di base sarebbe molto più povera».

L’esperienza del Movimento di Cooperazione Educativa mise radici ad Apiro, proprio agli albori della sua diffusione in Italia, perché qui insegnò per dieci anni la maestra Giovanna Legatti, divenuta moglie di Giuseppe Tamagnini, il quale, docente e pedagogista, fu appunto uno dei padri fondatori del Movimento.

A coordinare il dibattito, dopo il saluto del sindaco Ubaldo Scuppa, la dirigente scolastica Emanuela Tarascio, che ha preannunciato come il prossimo evento, organizzato come sezione maceratese del Mce, sarà dedicato a Giovanna Legatti, di cui ricorre il decimo anniversario della morte.

Era presente anche il curatore della pubblicazione, Fausto Antonioni di Fano, dirigente scolastico in pensione, che ha approfondito la vita, il pensiero e i progetti di Tamagnini. A svelare un aneddoto curioso, invece, è stato Juri Meda, docente dell’università di Macerata, il quale, intervenuto a distanza, attraverso un testo letto dalla collega Lucia Paciaroni, ha riferito che il maestro Mario Lodi, di cui ricorre quest’anno il centenario della morte, aveva chiesto il trasferimento proprio nella scuola di Coldigioco per poter sperimentare quel modo diverso di insegnare, secondo le idee innovative del Movimento di Cooperazione Educativa.

Per diversi motivi il suo passaggio a Frontale non riuscì a concretizzarsi, ma in compenso arrivò dalla provincia di Piacenza Giovanna Legatti, legando così definitivamente il suo percorso di vita, personale e professionale, a Giuseppe Tamagnini, che già da qualche tempo aveva radicato in quel luogo il proprio progetto formativo.

Le conclusioni sono state fatte dal presidente del Consiglio d’Istituto del Comprensivo “Coldigioco”, Morena Soverchia, che è anche componente del gruppo Mce di Macerata.

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