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Auto elettriche: a che punto è la situazione in Italia?< strong>

Le emissioni inquinanti provengono per circa il 25% dai trasporti nell’intera Unione Europea. Nel nostro Paese, in particolar modo, recenti statistiche dell’Ispra indicano che un quarto dei trasporti italiani sono responsabili della CO2 presente nell’aria e di questo, oltre il 90% è rappresentato dal solo trasporto stradale. Numeri che stanno già portando a un cambiamento che ha il nome di Green Deal e che si propone di ridurre, fino ad azzerare, le emissioni relative ai veicoli entro il 2035, quando non saranno più costruite automobili a benzina, diesel o qualunque altro combustibile termico. In loro favore, arriveranno sempre più auto elettriche.

Le auto elettriche e ibride

In Italia, già da molti anni sono presenti sia auto ibride che elettriche, anche se si tratta di tecnologie (specie nelle versioni completamente elettriche) che sono ancora in fase di sviluppo. Nelle auto ibride il conducente può contare su due fonti di alimentazione, la classica a benzina e quella elettrica, che già si ricarica in parte in fase di frenata e decelerazione. In questi veicoli si può avere la spinta e la longevità della benzina combinata al risparmio e alle emissioni zero della parte elettrica. Naturalmente, trattandosi di veicoli che man mano verranno soppiantati da quelli senza combustibili fossili, le auto ibride al momento sono spesso sostituite, in fase di ricerca, da quelle che rappresenteranno il futuro dal 2035 in poi.

A livello europeo si stanno già implementando le tecnologie che renderanno le auto elettriche più diffuse, performanti e abbordabili anche a livello di costi, ma la sfida è anche quella di avere sufficienti colonnine di ricarica per sopperire alle esigenze dei prossimi 10 anni: in Italia, ad esempio, queste sono già presenti su molte strade urbane ed extraurbane, ma carenti nelle principali reti autostradali, nonché nelle zone meno frequentate e più remote. Occorre quindi adeguarsi in tal senso. Al momento, esistono circa 30 mila colonnine per la ricarica lenta e solo 4 mila per quella rapida. E per capire come ricaricare le auto elettriche alle colonnine bisogna comprendere appieno questa differenza.

Come funziona la ricarica delle auto elettriche

Le colonnine per la ricarica delle auto elettriche possono essere in corrente alternata (AC) o continua (DC). Come visto, le prime sono al momento le più diffuse nel nostro Paese e consentono di ricaricare una vettura in non meno di 8 ore, per cui occorre magari prediligere quelle notturne al fine di avere il veicolo pronto per il giorno successivo. La corrente continua permette invece una ricarica rapida in soli 30 minuti, ma solo per l’80% della capacità della batteria. La potenza energetica, in quest’ultimo caso, si assesta intorno ai 300 Kw e non soprende che si cerchi anche un’alternativa alla classica corrente elettrica: eolico, idroelettrico e solare sono ovviamente le energie del futuro anche in tal senso.

I veicoli elettrici sono dotati di cavo di ricarica che va collegato direttamente alla colonnina corrispondente, mentre altri ancora devono servirsi di quelli in dotazione al dispositivo. In questi casi, occorre verificare bene le caratteristiche tecniche del proprio veicolo al fine di non erogare più elettricità di quella che serve o viceversa. 

Molti uffici o esercizi commerciali provvedono anche a installare delle colonnine nel loro spazio privato al fine di incentivare i propri dipendenti o avventori all’uso delle auto elettriche o ibride plug-in. In questo caso occorre chiedere permessi specifici al proprio Comune di residenza e non manca chi provvede persino a livello condominiale. In ambito pubblico, invece, la ricarica avviene tramite abbonamenti a scelta o personalizzati e le colonnine si individuano rapidamente grazie alle app e ai software dedicati disponibili sia sui mezzi che su smartphone.

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