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il parere dell’esperto

BENESSERE Bimbi e corretta alimentazione: lo svezzamento

Siamo responsabili della salute dei nostri bambini fin dalla loro nascita, e una sana alimentazione fa bene allo sviluppo e alla salute dei nostri bambini fin dai primi mesi della loro vita.


Il repertorio di gusti dei bambini si compone già nella fase uterina e con l‘allattamento al seno, e la varietà dei gusti conosciuti e apprezzati si amplia e sviluppa nei primi 6-7 anni di vita. In questo periodo avvengono le esperienze personali destinate a regolare la loro alimentazione per il resto della vita.

SVEZZAMENTO

Lo svezzamento rappresenta un momento molto importante nella vita del bambino. Inizia dopo il 6° mese e procede gradualmente per tutto il primo anno di vita

In questa fase il latte cessa di essere l’alimento esclusivo perché:

  • da solo non basta a soddisfare tutte le esigenze nutrizionali del bambino; 
  • il suo apparato digerente è più maturo e in grado, quindi, di assimilare altri cibi oltre al latte; 
  • lo sviluppo neuromuscolare è progredito e il bambino è capace di deglutire cibi più consistenti.

Le curve di crescita del bambino confermeranno se la strada intrapresa con lo svezzamento è giusta o meno.

Lo svezzamento permette al bambino di:

  • avere una crescita e uno sviluppo ottimali; 
  • iniziare a sperimentare l’incontro con nuove consistenze e sapori; 
  • porre le basi per le corrette abitudini alimentari, da mantenere in futuro.

I pasti andranno proposti in modo frequente e regolare, possibilmente allo stesso orario, e saranno 4 o 5: colazione, pranzo, spuntino e/o merenda, cena.

In base alle necessità del bambino è possibile: 

  • suddividere il pasto in diverse portate (es. pastina, purea di verdura con pesce, frutta); 
  • optare per il piatto unico.

I bambini devono essere educati alla corretta educazione alimentare, che influirà su tutta la loro vita. Ecco allora, di seguito, alcune regole comportamentali.

1) Assecondare il senso di sazietà del bambino 
Se il bambino si sente sazio occorre assecondare la sua sensazione, più che la voglia di cibo e le insistenze di chi li nutre. Non forzare il bimbo a mangiare: fidati della sua capacità innata di autoregolarsi e prepara porzioni a misura di bambino e non di adulto.

Se il bambino si appaga alla vista del piatto pieno, utilizza piatti dal diametro ridotto per non eccedere con le porzioni.

2) Mangiare lentamente e a intervalli regolari
È importante che i genitori diano il buon esempio e che tutta la famiglia rispetti le buone regole di educazione alimentare, consumando i pasti regolarmente, mangiando lentamente e masticando il giusto anziché inghiottire il boccone in pochi secondi.

Per questo è consigliabile mangiare con il resto della famiglia, ma ciascuno seduto al suo posto e sul suo piatto.

Meglio evitare i fuori pasto: se ha un attacco di fame o solo voglia di cibo prima dell’ora stabilita, meglio proporre frutta e verdura.

3) Momento gioioso ma non distratto né di ricompensa
Il momento del pasto va vissuto in maniera gioiosa e giocosa, senza l’ansia della risposta del bambino al cibo.

Al contempo, è importante mangiare senza eccessive distrazioni, ovvero niente tv accesa e niente giochi sul tavolo.

Fondamentale, inoltre, non usare il cibo come un premio: è un’abitudine che si porterà avanti da adulto e rischia di trasformarsi in chili di troppo.

4) Mai dimenticare frutta, verdura, cereali integrali e legumi
Ricorda di preparare e mangiare quotidianamente frutta e verdura, cereali e pseudocereali (farro, orzo, grano saraceno, quinoa, amaranto, riso venere o basmati o rosso, …), cibi integrali (ma senza aggiunta di crusca), legumi: sono gli ingredienti principali della dieta mediterranea e di uno stile di vita sano e salutare, apportano sali minerali e vitamine e fibre, fondamentali per il corretto funzionamento dell’organismo.

La frutta è praticamente il primo “dolce” consumato dai bambini: per farla apprezzare di più si può proporla in modo giocoso, trasformando i pezzettini del frutto in buffi disegni, oppure aggiungerla in buona quantità alle torte casalinghe preparate per la colazione del mattino.

Le verdure sono tra i primi alimenti a essere inseriti nello svezzamento: è facile che i bambini li rifiutino, ma non possiamo farne a meno.

Meglio allora cominciare con le verdure di sapore più dolce, come la carota, la zucca, proseguendo poi con la zucchina, i fagiolini e le insalate più tenere (valeriana, gentilina).

5) Si a proteine e grassi, ma senza eccedere
L’introito proteico nel bambino non dovrebbe superare il 15% (l’ideale è il 12%) dell’energia giornaliera totale: l’eccessivo carico proteico nei primi anni di vita è stato associato, infatti, a un rapido tasso di crescita e a un maggior rischio di sviluppare sovrappeso e obesità da adulto.

Si consiglia, inoltre, di variare molto, tenendo conto delle preferenze dei bambini, insegnando loro ad apprezzare da subito il pesce insieme a tutte le altre fonti proteiche.

Tra i grassi, l’olio di extravergine di oliva è il migliore, ma sono ottimi anche i grassi omega-3 del pesce azzurro.

Nonostante ciò, è bene non esagerare con le dosi. È bene, comunque, sfavorire tutti i grassi saturi di origine animale come burro, strutto, etc.

I legumi sono perfetti per sostituire carne e pesce: consumati in combinazione con i cereali possono essere usati come piatto unico, dato che rappresentano una fonte molto importante di proteine vegetali, fibre (che contribuiscono all’assorbimento lento dell’intestino e favoriscono le funzioni intestinali), vitamine del gruppo B (fondamentali per il sistema nervoso e la formazione dei tessuti), ferro, calcio, magnesio, zinco e potassio.

6) Preparazioni salutari, ricette furbe, sperimentazione
Le cotture da prediligere sono quelle al vapore e al forno, evitare invece le fritture, i soffritti e le preparazioni troppo elaborate e condite.

Si può provare a trattare la verdura come un gioco, cucinandola insieme al bambino, raccontandone sottoforma di fiabe la bontà e le tante proprietà salutari, e sperimentare piatti che prevedono l’aggiunta di altri alimenti, come il formaggio, o provare a frullarle come condimento di pasta o risotti.

Questo aiuta i bambini a prendere confidenza con le novità, proponendo un alimento alla volta e aspettando alcuni giorni per comprendere se si abitua ai sapori e se ha eventuali reazioni di intolleranza.

È bene non imporre i nuovi cibi con eccessiva insistenza, per non incorrere poi nella reazione contraria, ovvero nel rifiuto totale.

7) Acqua, sale e zucchero
I bambini hanno bisogno di acqua, ancora di più degli adulti e durante tutto l’anno, compresi i mesi invernali.

Si consiglia l’assunzione di 1 litro e mezzo di acqua circa, quantità che può aumentare durante la stagione calda, se l’ambiente in cui soggiornano è molto riscaldato o se, giocando tanto e facendo attività, sudano molto.

Fino ai 2 anni evitare il consumo di sale e zucchero aggiunti alle pietanze, sostituendoli con spezie e aromi naturali.

Meglio, quindi, abituare il bimbo a dissetarsi con acqua e, tutt’al più, spremute o centrifugati di frutta o frullati preparati in casa utilizzando frutta fresca, evitando il più possibile le bevande zuccherate.

8) I tagli e le pezzature del cibo 
I tagli del cibo per il bambino variano in base all’età e al progredire della capacità di gestione e non si fanno solo per sicurezza ed evitare ostruzioni, ma sono pensati anche per aiutare la presa e la manipolazione da parte del bambino.

Quindi, non è bene frullare o tritare tutto, perché all’inizio il bambino non sa usare il cucchiaio e non ha la manualità necessaria per prendere da solo cibi liquidi o semi-liquidi e non imparerebbe a gestire le consistenze nemmeno in bocca.

Inoltre, anche i bambini senza denti sono in grado di masticare perché le gengive sono dure.

Ricapitolando

Occorre impiegare pazienza, tempo, fantasia e conoscenza nello svezzamento, senza stancarsi mai, cambiando preparazioni e ricette.

Sicuramente tutto ciò sarà faticoso all’inizio, ma piano piano non mancheranno le soddisfazioni. 

Dr.ssa Simona Ciciliani

Dr.ssa Simona Ciciliani, Biologo nutrizionista

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