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il parere dell’esperto

BENESSERE Dieta e sistema immunitario

La rubrica “Il parere dell’esperto” è uno spazio affidato a persone specializzate su argomenti di comune interesse

 

Dr.ssa Simona Ciciliani, Biologo Nutrizionista

 

 

Dieta e sistema immunitario

 

Il nostro sistema immunitario ci protegge ogni giorno da patogeni, organismi e particelle estranee al nostro corpo. Si tratta di un compito complesso, che necessita di grandi quantità di energia e materie prime, ed è in stretta relazione con la dieta.

L’importanza di proteine, acidi grassi insaturi e glucosio

La malnutrizione proteica è una possibile causa di abbassamento delle difese immunitarie. L’attivazione del sistema immunitario comporta infatti la produzione di una grande quantità di molecole proteiche che può essere compromessa in caso di carenza di aminoacidi essenziali come Glutamina (coinvolta nella risposta immunitaria a livello di vie aeree superiori e intestino e nella sintesi del potente antiossidante glutatione ridotto o GSH) e Arginina (substrato per la produzione del vasodilatante di ossido nitrico o NO).

È opportuno, quindi, consumare cibi proteici come frutta secca oleosa, carne rossa e bianca, uova, latte e legumi.

Esiste anche una complessa relazione anche tra lipidi (ovvero grassi) e sistema immunitario. I lipidi hanno infatti molteplici ruoli fondamentali:

– sono importanti componenti strutturali della membrana cellulare e quindi partecipano al corretto funzionamento delle cellule immunitarie;

– forniscono energia per una efficace risposta agli agenti patogeni;

– vengono utilizzati per la produzione di molecole che fungono da messaggeri, necessari per la modulazione dei meccanismi di difesa.

Fondamentale è l’apporto degli acidi grassi polinsaturi, essenziali per la modulazione dei processi infiammatori. Si distinguono acidi grassi della serie omega 3 (precursori di sostanze anti-infiammatorie, con azione modulatoria della risposta) e acidi grassi della serie omega 6 (precursori di sostanze pro-infiammatorie, in grado di mediare insorgerza di febbre, eritemi, aumento della permeabilità vascolare, vasodilatazione e dolore nella sede interessata dall’infezione).

Tra i lipidi, però, è importante ridurre il consumo di acidi grassi saturi, in grado di contribuire all’instaurarsi di una condizione di infiammazione cronica che comprometterebbe una pronta ed efficace risposta immunitaria (fanno eccezione alcuni acidi grassi saturi a catena corta come l’acido butirrico, prodotto in quantità dal microbiota intestinale e dotato di un ruolo chiave nella riduzione dei processi infiammatori a livello della mucosa intestinale).

Sono fonti di omega 3 cibi pesci azzurri (salmone, sgombro, alici), tonno, merluzzo, alghe, noci, semi di chia e lino. Mentre apportano acido butirrico alimenti come burro e formaggi grassi.

Fondamentale per soddisfare le esigenze energetiche delle cellule del sistema immunitario sono anche gli zuccheri, tra cui il glucosio, uno dei principali substrati utilizzati dalle cellule immunitarie ovvero linfociti, macrofagi (attività fagocitica) e neutrofili (attività secretoria).

Zinco e Selenio

Lo zinco è un minerale essenziale che ha un ruolo importante nell’accrescimento e nello sviluppo dell’organismo, nella funzione neurologica e nella risposta immunitaria. La carenza di zinco porta a riduzione del numero di linfociti e alterazione di molti dei delicati processi di regolazione del sistema immunitario.

Nei paesi occidentali un ridotto apporto di zinco è comune soprattutto tra gli anziani, situazione che contribuisce in maniera importante a processi di immunosenescenza.

L’integrazione con zinco, però, deve essere fatta con attenzione e solo in situazioni carenziali, visto che sia deficienza che eccesso possono creare problemi.

Più facile e sicuro è apportare zinco consumando alimenti come ostriche, cereali da colazione, germe di grano, fegato di bovino, semi di sesamo e papavero, lievito di birra fresco, cioccolato fondente amaro, funghi e crusca di grano.

Il selenio è un minerale presente in quantità ridottissima nel nostro organismo ma rappresenta un componente indispensabile per il funzionamento di leucociti e altre cellule del sistema immunitario.

La carenza di selenio è un fattore di rischio per malattie croniche come il cancro, può determinare un’aumentata suscettibilità alle infezioni e un aumento della produzione di citochine infiammatorie a livello di fegato ed intestino.

L’integrazione di selenio stimola il sistema immunitario e migliora i parametri dell’infiammazione, ma deve sempre essere valutata con attenzione e limitatamente a situazioni di reale carenza.

Per apportare selenio semplicemente consumando alimenti è utile consumare frutti di mare, frattaglie e noci del brasile.

Vitamine D e E

La vitamina D non è soltanto la vitamina necessaria alla salute delle ossa, bensì è fondamentale anche per stimolare le cellule del sistema immunitario. Alcuni lavori epidemiologici mostrano che carenza di vitamina D possono comportare una riduzione delle difese immunitarie e un aumento dell’incidenza e della severità di patologie autoimmuni.

I livelli ematici di Vitamina D possono essere facilmente testati e nel caso risultino ridotti è compito del medico curante consigliare un adeguato protocollo di integrazione.  Attenzione a non fare da sé: produciamo autonomamente vitamina D e un eccesso di questa preziosa sostanza può avere conseguenze pesantemente negative.

Per stimolare la produzione endogena di vitamina D ed evitare l’integrazione si consiglia di consumare cibi come salmone, aringhe, uova, funghi, crusca, burro, fegato, olio di fegato di merluzzo ed esporsi regolarmente al sole.

Necessario è anche un corretto apporto di vitamina E, un gruppo di sostanze (tocoferoli e tocotrienoli) con attività biologica simile a quella del l’αlfa-tocoferolo. Si tratta di composti con una potentissima azione antiossidante a livello delle membrane cellulari, quindi essenziale per la protezione dei lipidi di membrana dai danni provocati da radicali liberi. La vitamina E è necessaria per mantenere una risposta immunitaria efficiente e una sua carenza provoca maggiore suscettibilità alle infezioni.

L’integrazione di vitamina E porta all’aumento della produzione di anticorpi, alla proliferazione dei linfociti e ad una più efficiente attività fagocitaria dei macrofagi.

Anche in questo caso è necessario non arrivare ad una integrazione eccessiva che potrebbe portare all’inibizione di alcuni aspetti della risposta immunitaria.

Per apportare vitamina E semplicemente consumando alimenti è utile consumare oli vegetali (di germe di grano, girasole, mais, palma, oliva, arachidi) e di fegato di merluzzo, frutta secca oleosa e avocado.

Una dieta corretta

In conclusione, una dieta corretta, varia e bilanciata è in grado di prevenire stati di malnutrizione e carenze alimentare, così da favorire il corretto funzionamento del sistema immunitario e una pronta risposta all’attacco da parte di agenti estranei quali virus, batteri e altri organismi, nonché la corretta modulazione della risposta immunitaria.

Dr.ssa Simona Ciciliani

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