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il parere dell’esperto

BENESSERE I SUCCHI DI FRUTTA SONO SALUTARI? SE SI, QUALI SCEGLIERE?

Un nostro spazio quotidiano affidato ad esperti di settore. La rubrica “Il parere dell’esperto” si interesserà di Fiscalità, Medicina, Psicologia, Giurisprudenza, Osteopatia e Nutrizione.

Chiara Picardi, Biologa Nutrizionista 

 

 

 

I SUCCHI DI FRUTTA SONO SALUTARI? SE SI, QUALI SCEGLIERE?

Da alcuni anni l’industria propone i succhi di frutta come un “alimento” interessante dal punto di vista nutrizionale, la cui qualità dipende dalla percentuale di frutta presente, dal suo grado di maturazione e dal sistema di estrazione. Una legge del 1982 differenzia i succhi di frutta dalle bevande conosciute come “succo e polpa di….., nettare e bevande alla frutta”. I succhi di frutta sono ottenuti per spremitura del frutto o da succo concentrato che viene ricostituito con acqua, senza alterare il rapporto originale tra acqua e zucchero. Il succo di frutta per poter essere chiamato tale deve contenere frutta al 100%. Il “Succo e polpa di…” fa pensare ad un prodotto più naturale del succo di frutta ma non è così, le bevande che vanno sotto questa denominazione sono un sottoprodotto ottenuto aggiungendo acqua e zucchero ad una quantità di succo concentrato o purea di frutta che non supera mai il 50%.
Il nettare ha la stessa percentuale del “succo e polpa di…” .
Le bevande alla frutta come aranciate e limonate contengono non più del 12% del frutto.
La legislazione vieta l’aggiunta di coloranti; in questo senso i succhi, escludendo completamente una categoria di additivi, sono più sicuri delle comuni bevande al gusto di frutta o alla frutta. La quasi totalità degli additivi utilizzati sono l’acido ascorbico (E300, usato come antiossidante), l’acido citrico (E330, fino a 5 g/l, come correttore di acidità), l’acido lattico (fino a 5 g/l), i carbonati di calcio (E170) e i tartrati di potassio (E336). Tuttavia nel processo di filtraggio del succo è ammessa la possibilità di utilizzare aromi per esaltare il gusto e di anidride solforosa per stabilizzare il succo e come antimicrobico (come avviene per il vino). L’anidride solforosa non deve essere citata tra gli additivi se la sua quantità non supera i 10 mg per litro .
Come facciamo a scegliere un buon prodotto? Nella scelta escludiamo tutti i succhi di frutta con additivi diversi da quelli precedentemente citati (tutti considerati ammissibili nel modello alimentare) ed i prodotti in cui compaiono additivi sospetti (come l’anidride solforosa). Anche la presenza di aromi penalizza la classificazione del prodotto, in quanto è un tentativo di esaltare il gusto e catturare il favore del consumatore nascondendo materie prime scarse.
I succhi di arancia e nettari non sono particolarmente calorici: un bicchiere pieno di succo di arancia (150 ml) apporta mediamente 55 calorie e 12 gr di zucchero, contro le 79 dei nettari e 15 gr di zucchero. Le calorie sono importanti per discriminare la qualità di un succo di frutta: gran parte della frutta fresca è al di sotto delle 40kcal/100 g, per un succo è ragionevole considerare penalizzante un contenuto calorico che oltrepassi questo valore. L’assunzione di succhi di frutta direttamente dalla bottiglia (per i microtraumi che questa produce sui denti) o direttamente dal biberon, facilita l’insorgenza delle carie (oltre agli zuccheri semplici presenti nel prodotto). In età pediatrica l’eccessivo consumo di succhi di frutta può portare a manifestazioni gastrointestinali quali diarrea cronica, malassorbimento, dolori addominali e meteorismo. Consiglio quindi il consumo di succhi di frutta al 100% senza aggiunta di zucchero e non concentrati, evitando quelli con zucchero aggiunto e, conseguentemente, tutti i nettari di frutta. Ricordatevi che il succo di frutta non sostituisce il consumo di frutta fresca!!

Dott.sa Chiara Picardi

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