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BREAKING NEWS AL CATER RADUNO VA IN SCENA LA PROTESTA IN DIRETTA SU RADIO2 (foto)

I manifestanti dei centri sociali delle Marche hanno contestato l’Eni, sponsor della manifestazione, e disteso lo striscione sulla Rotonda  “Stop velEni”

SENIGALLIA, 29 giugno 2019 –  Cater Raduno a sorpresa, nel pomeriggio di ieri, proprio mentre stava andando in diretta, su Rai Radio2, la nota trasmissione Caterpillar: gli attivisti dei centri sociali delle Marche hanno interrotto l’evento – che stava andando in onda davanti alla Rotonda sulla quale è stato disteso lo striscione Stop velEni – per manifestare contro lo sponsor Eni.

La multinazionale che si occupa di petrolio, energia e gas – della quale lo Stato detiene il 30 per centocontestata per una serie di comportamenti anti green come sversamenti di greggio a Ragusa e nella Val D’Agri, nel Delta del Niger, e per emissioni inquinanti.

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«Grazie a un forte investimento mediatico come quello di oggi – dicono i contestatori – Eni mette in vetrina un ecologismo da parata, il cosiddetto green washing. Peccato però che questa riconversione non tenga conto dell’azione di land grabbing – accaparramento delle terre a scapito delle popolazioni del sud del mondo – che si cela dietro ogni impianto che utilizza biomasse per produrre energia».

Protesta spettacolare ma pacifica che ha voluto ribadire che «come rappresentanti della campagna nazionale Per il clima, fuori dal fossile vogliamo dire basta alle menzogne green di Eni e dei politici conniventi. Ci sembra paradossale che un evento come il Cater Raduno che fa dell’ecologismo e dell’ambientalismo uno dei suoi punti di forza si presti a fare da vetrina a una delle multinazionali responsabili del 70 per cento delle emissioni su scala mondiale».

«Battersi per la giusta climatica significa agire, esigere un reale cambio di paradigma sia in termini produttivi che di gestione di territori e di risorse. Significa pretendere che chi fino a ora ha tratto profitti inquinando senza limiti da oggi paghi per la riconversione ecologica dell’energia e per la bonifica dei territori devastati».

Un appello anche per la vicenda che vede coinvolta la Sea Watch al largo di Lampedusa: i 42 migranti a bordo debbono essere sbarcati (e all’alba di questa mattina lo sbarco è avvenuto con il successivo arresto della comandante tedesca Carola Rackete, ndr). E i porti riaperti.

(p.n.)

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