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CALCIO & BASKET LA RUBRICA “L’OPINIONE” DI EVASIO SANTONI

evasio.santonijesidi EVASIO SANTONI


L’importante era vincere! Va bene così. L’Alfonsine vista a Jesi è stata poca cosa e non conquistare i tre punti contro i romagnoli avrebbe allargato le tante ferite scoperte che bruciano. Al Carotti si è registrato il minimo storico di presenze in campionato con soli 250 biglietti venduti. Un dato che deve far riflettere il presidente Polita ed i dirigenti al suo fianco. Dirigenti che nell’ultima settimana, dopo l’esonero di Vagnoni, hanno ripreso a parlare, seppur non in maniera ufficiale, a volte spettegolando il sentito dire, come se la firma di Vagnoni in estate fosse stata opera di altri, a volte facendo affermazioni definitive che domenica puntualmente sono state smentite con i fatti. Va bene così. Anche l’uscita della famiglia Bocchini di domenica scorsa tramite un quotidiano locale, dove ha fatto chiarezza su quello che è stato nel 2007 e sugli attuali problemi della società, fa riflettere. Forse, visto che c’era, doveva snocciolare dettagliatamente tutte le cifre dell’operazione! Adesso da questa Jesina, considerato che già qualcuno l’ha definita qualitativamente più forte di quella dello scorso anno, forse dimenticandosi di Arati, Fatica, Frulla, Strappini, Ragatzu, Alessandroni, Ambrosi, Sampaolesi ed anche di Sassaroli, Calcina e Carnevali, tutti si attendono uno slancio verso la conquista dei play off. Sul piano tecnico e tattico quello che la gara contro l’Alfonsine ha restituito, volutamente, non lo commentiamo per principio ed in attesa di chiarimenti. Ci piace però sottolineare che, al di là di tutto, una scintilla di luce si è intravista. Piccoli bagliori, minuscole stelle che fendono il buio e alimentano qualche speranza per il futuro. Parliamo di Kevin Trudo alla sua prima partita di stagione dove è riuscito ad incidere ed esprimersi in maniera netta e determinante. Adesso va verificato se con il rientro di Shiba, che difficilmente si può discutere come giocatore, Trudo continui su questi standard. Avere al proprio fianco Pierandrei, che ha fatto un lavoro sporco, seppur importante, non è la stessa cosa che far coppia con Shiba: un accentratore che guarda sempre la porta avversaria e poco i compagni che gli girano intorno. Come d’altronde fanno tutti gli attaccanti di ruolo. Che la Jesina sia ritornata a vincere fa piacere anche a noi che da 38 anni, domenica dopo domenica e, puntualmente, siamo stati testimoni diretti della storia del club leoncello tra sorrisi, amarezze, disappunti, incomprensioni, soddisfazioni ma sempre con la penna che scriveva quello che gli occhi vedevano e la mente suggeriva. Stessa cosa pensiamo dei colleghi attuali ed anche di quelli passati. Senza condizionamenti da parte di nessuno, insomma. A noi non piacciono i ‘signor si’, coloro i quali sono sudditi del ruolo che occupano. L’Aurora basket invece ha perso ma è stata ancora una volta sfortunata. Gli episodi, soprattutto nei secondi finali, hanno voltato le spalle e dalla possibile vittoria, dal possibile extra time, è arrivata la sconfitta. I segnali lasciano ben sperare. Peccato per il solito momento di buio quasi totale, primo e terzo parziale, che con il lavoro ed una certa mentalità devono assolutamente essere superati. Figlio anche delle rotazioni limitate. Rincorrere sempre penalizza e poi nei momenti topici la forza fisica, la lucidità e la precisione vengono meno.

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