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CARABINIERI Indagini dopo la tragedia della Lanterna Azzurra, quattro arresti

Operazione nel Modenese scaturita da uno stralcio del procedimento penale per i fatti avvenuti a Corinaldo l’8 dicembre 2018

ANCONA, 18 ottobre 2021 – In provincia di Modena quattro persone sono state arrestate per lesioni personali, detenzione abusiva di armi e munizioni, ricettazione, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e violenza privata, con l’aggravante per reati connessi ad attività mafiose, grazie anche alle indagini dei Carabinieri di Ancona in seguito alla tragedia di Corinaldo. 

Oggi, lunedì 18 ottobre, i militari dei Nuclei investigativi dei comandi provinciali di Modena e di Ancona hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare per alcuni membri legati al mafioso “Clan dei Casalesi”, a seguito delle attività investigative dei suddetti reparti dell’Arma.

L’indagine parte da uno stralcio del procedimento penale della Procura della Repubblica di Ancona a seguito dei fatti del 7 e 8 dicembre 2018 presso la discoteca “Lanterna Azzurra” di Corinaldo, che hanno portato alla morte di sei persone, di cui cinque minorenni.

Il Nucleo investigativo di Ancona, nello specifico, ha raccolto elementi sulla disponibilità di armi da parte di alcuni soggetti coinvolti nella vicenda, residenti a Castelfranco Emilia (Modena) e in altre località del Modenese, tra i quali il figlio di un detenuto riconosciuto reggente del Clan dei Casalesi per la provincia di Modena.

Nel marzo 2021, inoltre, i colleghi dello stesso reparto dei Carabinieri di Modena hanno eseguito una perquisizione nei confronti dei soggetti coinvolti, su delega della Procura della Repubblica Dda di Bologna.

Tra di loro c’era anche un operaio 50enne di origini campane ma da tempo dimorante nel Modenese, che è stato arrestato perché trovato in possesso di 230 grammi di cocaina e due pistole rubate, con le relative munizioni.

In questo quadro è emerso che il principale arrestato, residente a Castelfranco Emilia, dopo aver avuto un diverbio con un altro giovane del posto per futili motivi lo aveva picchiato, procurandogli lesioni.

Quindi ha interpellato gli altri tre “compagni”, che si erano messi a disposizione del clan, affinché gli procurassero un’arma da utilizzare per risolvere la controversia e conducessero la vittima dinanzi al suo stesso aggressore, per subire nuovamente la sua condotta prevaricatrice.

L’operazione, iniziata alle prime ore del mattino, è stata condotta dai Carabinieri dei Nuclei Investigativi di Modena e Ancona, con il supporto dei comandi dell’Arma territorialmente competenti e con l’ausilio di unità cinofile per la ricerca di armi e droga, fatte appositamente intervenire dal Nucleo Carabinieri Cinofili di Bologna.

Il provvedimento di custodia cautelare è stato emesso dal Gip del Tribunale di Bologna, su richiesta della locale Procura della Repubblica felisinea, con 3 persone condotte in carcere e una a cui sono stati concessi gli arresti domiciliari.

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