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CARNEVALE Coriandoli e stelle filanti ma è ancora una festa ridotta

Con la situazione pandemica eventi che segnano il passo in un mese che era il simbolo delle feste in maschera

Carnevale ha fatto capolino, ma anche quest’anno a causa della pandemia le manifestazioni saranno ridotte. Per un altro anno ancora si dovrà far festa con parsimonia.

Il giovedì grasso (24 febbraio) ha aperto ufficialmente i festeggiamenti che si concluderanno con il martedì grasso, ultimo giorno di Carnevale (1 marzo), festeggiamenti che purtroppo anche quest’anno segnano il passo.

Anche a Jesi, causa pandemia, sono stati rimandati: ci aveva sperato fino all’ultimo l’Ente che promuove, organizza e programma il Carnevale cittadino, “Jesi si maschera“, che invece aveva già annunciato il rinvio dell’evento: «l’emergenza Covid non ci avrebbe permesso di realizzare la manifestazione nei modi e lo spirito adatti».

Secondo la tradizione l’appellativo di grassonasce dal fatto che in questo periodo dell’anno  era consentito mangiare cibi proibiti“ e “grassi“ prima dei 40 giorni di quaresima che iniziano con il mercoledì delle ceneri (2 marzo). 

Fino a due anni fa febbraio era un mese di festa, Carnevale a scuola, in parrocchia, nei palazzetti e nei centri commerciali, bimbi che si divertivano a lanciare e raccogliere coriandoli.

Ad oggi i bimbi sotto i tre anni non hanno mai potuto godere di questa gioia, e i bambini più grandi stentano a ricordare, quei piccoli particolari che fanno del Carnevale un giorno speciale.

Certo ci dobbiamo adattare al cambiamento, ma non per questo rinunciare – nonostante i tempi anche di guerra in Ucraina – al caratteristico clima di allegria, una foto con il vestito di carnevale non può certo mancare nell’album di famiglia.

Il Carnevale racchiude in sè tradizioni antiche, che spaziano dalla creazione di abiti, come quelli che negli anni passati abbiamo potuto ammirare a Palazzo dei Convegni a Jesi, realizzati da Giusy Bellagamba in un’esposizione di alcune delle 160 maschere realizzate nel corso degli anni, a ricette tipiche della tradizione marchigiana, come gli arancini, le zeppole, frappe, chiacchiere, cicerchiata, e tanto altro, che in questi giorni spopolano sui social

Non resta che augurarsi che si ritorni presto alla vera normalità. Tutti ne abbiamo bisogno.

(Redazione)

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