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CASTELBELLINO‬, LA DISCARICA COSTARELLI: “LE MINACCE DI QUERELE NON CI SPAVENTANO, NOI ANDIAMO AVANTI E SUL PROGETTO DI AMPLIAMENTO DECIDE IL CONSIGLIO COMUNALE”

CASTELBELLINO, 26 marzo 2015 – Alle minacce di querele e azioni legali sventolate da Sogenus e Comune di Maiolati, l’Amministrazione comunale risponde con i fatti: “Noi andiamo avanti – dice il vice sindaco Massimo Costarelli -. Per lunedì prossimo (30 marzo) è convocato il consiglio comunale e sottoporremo ai consiglieri di maggioranza e minoranza la nostra posizione in merito all’ampliamento della discarica della Cornacchia. Posizione già nota la nostra, ma sarà messa su un documento su cui si pronunceranno gli eletti di Castelbellino. E non sbaglio di molto se azzardo che avremo l’unanimità”. Punto centrale di quella delibera sarà ovviamente la data di chiusura della discarica che dovrà avvenire nel 2020 (tre anni in più concessi da Castelbellino rispetto a quel 2017 previsto alla nascita del sito) e non nel 2031 come invece è scritto nel progetto.

Insomma, nessun passo indietro; anzi, una decisa accelerata che potrebbe “risucchiare” altre amministrazioni locali della Vallesina sulla posizione presa da Castelbellino. Ricorda Costarelli: “Poniamo un problema politico con una ragione politica di fondo. Dopo quasi 30 anni di discarica, in cui abbiamo condiviso con le comunità un percorso che ha permesso di risolvere un problema ambientale di interesse pubblico (concentrando le tante discariche incontrollate in una discarica unica), un problema amministrativo (destinando i nostri rifiuti allo smaltimento senza emergenze con una gestione controllata, seria ed efficiente), un problema economico (con sviluppo, investimenti e servizi che ne sono conseguiti), un problema di responsabilità (siamo stati esempio rispetto le inefficienze degli altri territori della Provincia), detto tutto ciò, perché non si vuol rispettare quel patto tacito fatto trenta anni fa con le comunità che prevedeva un inizio, un periodo di attività, una ‘fine vita?, chiedendo di andare avanti fino al 2030-2035? Perché non rispettare quel patto tacito con i cittadini limitrofi all’impianto, ed in particolare con quelli di Castelbellino, che in tutti questi anni, hanno accettato con senso di responsabilità i vari impatti che ne sono conseguiti all’attività dell”impianto? In nome dei soldi, non può essere la risposta. Noi siamo le Istituzioni. Abbiamo già dato. Chiediamo di mantenere le promesse del passato: fine vita entro pochi anni. O purtroppo, sarà scontro! Avvisammo la Regione Marche molto prima del tempo degli errori che stava compiendo con il biogas: non cadete nello stesso errore, ed ascoltate i segnali provenienti dalle nostre comunità. E per nostre, intendo anche quella di Moie».
Ieri (25 marzo) il Comune di Maiolati e Sogenus hanno ribadito la loro posizione riguardo al progetto che prevede un ampliamento di 15 ettari dove accogliere i rifiuti speciali. Il primo cittadino di Maiolati Spontini ha esposto le sue considerazioni focalizzando la questione intorno ad alcuni punti chiave. Anzitutto il fatto che si è di fronte ad un progetto per un impianto pubblico, gestito da una società pubblica. “L’ampliamento di cui stiamo parlando riguarda un impianto pubblico, gestito da una società pubblica – ha ribadito Domizioli – partecipata anche da tutti i Comuni del territorio sia direttamente che attraverso il Cis. Basterebbe questo per rigettare indietro tante ipotesi di attività speculative o dannose per la salute. Occorre subito chiarire il ruolo importante che ha la Sogenus in questo progetto. Questa è una società pubblica che ci dà la massima garanzia dal punto di vista di rispetto delle regole e che gestisce l’impianto con la massima sicurezza con procedure anche più severe delle norme”.
Il sindaco Domizioli ha sottolineato anche i benefici per il territorio. “Dalla discarica sono arrivate molte risorse con le quali il Comune ha realizzato strutture frequentate dai cittadini di tutta la Vallesina. Mi riferisco alla biblioteca, alla piscina, alle strutture sportive, alle scuole. Inoltre non bisogna dimenticare le aziende marchigiane che senza questo impianto sarebbero costrette a smaltire altrove i loro rifiuti”. E ha ricordato il percorso fatto fino ad ora. “La discarica di cui parliamo è un impianto esistente dal 1989 che ha permesso in passato di effettuare un servizio sia per i rifiuti urbani sia per gli speciali. Questo progetto di ultimo e definitivo ampliamento è sempre stato nei programmi del Comune di Maiolati Spontini. È stato reso noto dal 2010 con diversi atti di Consiglio comunale e di Giunta. È stato oggetto di discussione in varie assemblee della Sogenus e del Cis senza che alcun amministratore eccepisse alcunché. È stato oggetto di dibattito durante l’ultima campagna elettorale per le elezioni comunali del maggio scorso ed è stato inserito nel programma elettorale”. In conclusione, “resta incomprensibile la posizione assunta dall’Amministrazione di Castelbellino che con motivazioni pretestuose cerca di ostacolare un progetto di un Comune vicino con cui c’è stata in passato la massima collaborazione e sintonia. I disagi e i fastidi evidenziati saranno inferiori a quelli che ci sono stati fino ad ora sia dal punto di vista del traffico che del cattivo odore. Una proposta di mediazione che non compromettesse il progetto, ma venisse incontro alle difficoltà denunciate non è stata presa in considerazione. Per tutti questi motivi credo sia mio dovere difendere con tutti i mezzi che potrò avere a disposizione questo progetto. Questo avverrà con il sostegno della maggior parte dei nostri cittadini e della maggioranza politica compatta che sostiene l’Amministrazione di Maiolati Spontini. Con la consapevolezza di fare il bene non solo dei cittadini di Maiolati Spontini, ma anche di quelli dei Comuni vicini, Castelbellino compreso”.
Anche il vicesindaco Giancarlo Carbini ha ribattuto punto per punto alle osservazioni del sindaco di Castelbellino. “Dice di non aver conosciuto prima il progetto mentre – ha osservato Carbini – con le stesse caratteristiche, la stessa localizzazione, la stessa destinazione, esso è noto dal marzo 2010. Castelbellino è sempre stato informato, tanto è vero che nel luglio 2013 ha presentato osservazioni al progetto chiedendo una centralina aggiuntiva e la realizzazione di una rotatoria. Dell’ampliamento si è parlato e discusso molte volte nelle assemblee Sogenus e Cis. Non solo Castelbellino non ha mai evidenziato contrarietà ma ha approvato documenti in cui si sollecitava la realizzazione dell’ampliamento. Da chiarire ancora una volta quello che molti non ricordano o fanno finta di non ricordare. L’impianto Cornacchia sono due discariche: una per gli Rsu ed una per i rifiuti speciali. E i rifiuti speciali sono da sempre previsti nello statuto e nella mission della Sogenus”.
Ma non solo. “L’impianto è di proprietà del Comune di Maiolati Spontini, unico soggetto a cui compete la decisione del completamento dell’ampliamento. Sempre al Comune di Maiolati Spontini spetta l’affidamento della gestione dei due impianti. Entrambi sono stati affidati alla società Sogenus”. La Sogenus è stata creata nel 1988 dal Comune di Maiolati Spontini insieme a dei privati che detenevano la maggioranza (55%). Nel corso degli anni, e soprattutto in questi ultimi anni, il Comune di Maiolati Spontini ha agito con convinzione “perché la società – e indirettamente la discarica – diventasse un patrimonio di tutto il territorio, rendendo la Sogenus interamente pubblica e facendo diventare soci tutti i Comuni del Cis”. E infatti la maggioranza delle quote societarie è detenuta dal Cis e non da Maiolati Spontini. “Con il completamento dell’ampliamento diminuirà nettamente l’impatto rispetto alla situazione attuale (meno camion, pressoché totale scomparsa dei gabbiani, dei fenomeni odorigeni, ecc.). Alla Cornacchia avrebbe dovuto essere realizzato anche l’impianto di trattamento di tutti i rifiuti indifferenziati di tutta la Provincia di Ancona. Maiolati Spontini si è adoperato (insieme ad altri Comuni) perché l’impianto non fosse realizzato a Moie ma si riconvertisse quello di Corinaldo. Considerando l’impatto che ci sarebbe stato perché a suo tempo non c’è stata analoga presa di posizione da parte del Comune di Castelbellino? Considerando che i primi atti ufficiali del Comune di Maiolati Spontini sull’ampliamento sono del 2010 perché questa presa di posizione del Comune di Castelbellino solo ora con l’iter di progettazione in dirittura di arrivo dopo che Maiolati Spontini ha investito ingenti somme ivi compreso l’acquisto del terreno di proprietà Cis, destinato in parte proprio all’ampliamento?”.
Amministratori comunali e vertici della Sogenus hanno ribadito come trovino incomprensibile la posizione assunta, da due mesi a questa parte, dal sindaco di Castelbellino. E inoltre. “Non corrisponde al vero che Maiolati Spontini non è disponibile a trovare un accordo: ha proposto la sottoscrizione di un protocollo di intesa, scelta condivisa da tutti i Comuni nell’ultima assemblea del Cis, scelta da cui sembra defilarsi proprio Castelbellino? Si sottolinea il 42% del fatturato che incassa Maiolati Spontini ma non si considerano i notevoli costi a carico dello stesso Comune. Il costo dell’ampliamento, ad esempio, è passato da 12 a 20 milioni. Ma soprattutto non si considera che già ad aprile 2014 il Consiglio comunale di Maiolati Spontini ha deliberato di dare mandato al sindaco per un percorso di completa revisione delle modalità di riparto dei costi e della determinazione della percentuale stessa”.
“I toni messi in campo dagli amministratori di Castelbellino, che annunciano di essere pronto allo scontro, non sono toni ammissibili tra due Enti che sono, volenti o nolenti, chiamati a collaborare e a svolgere un ruolo fondamentale nell’associazionismo locale, dal Cis, alla Sogenus all’Unione dei Comuni. A chi giovano queste azioni messe in campo contro la Sogenus, un’azienda che tanti ci invidiano, che ha contribuito in maniera determinante, insieme al CIS, a fare del nostro territorio un modello per tanti altri e che ora si vorrebbe distruggere?”.
La presidente Ceccarelli e il direttore Ragaini, della Sogenus, hanno riferito di essere rimasti “allibiti” e di come anche i 39 dipendenti della società siano “increduli per l’attacco di cui è oggetto una delle più stimate e forti aziende pubbliche delle Marche”. I vertici della società che gestisce la discarica hanno anche parlato di un’ondata di cattiveria, sui social network e in alcuni comunicati usciti sul web, “per cui saranno valutate azioni legali”. Sono state sottolineate le ricadute positive della discarica per l’economia del territorio. In particolare è stato conteggiato come dal 1989, quando è nata la Sogenus, fino allo scorso febbraio, ben 13 ditte di Castelbellino hanno lavorato e lavorano con l’impianto della Cornacchia, realizzando un fatturato complessivo di 7 milioni di euro. Oltre 4 milioni quello della principale azienda, delle 13, che lavora con Sogenus. Per quanto riguarda i rifiuti urbani smaltiti, la Sogenus fa pagare il servizio ai Comuni a prezzo di costo, ossia con uno sconto del 10 per cento, che è pari all’utile. Rinuncia, quindi, all’utile per fare mantenere più basse le bollette.
Per quanto riguarda il traffico nella rotatoria all’ingresso di Moie, dove c’è lo svincolo per la Cornacchia, è stato conteggiato come il flusso di mezzi diretti alla discarica si aggira sui 60/65 al giorno, distribuiti in un arco di otto ore. Una media, quindi, per cui non si può parlare di grossi disagi. Per quanto riguarda gli odori, sono già minimi e ci sarà una ulteriore riduzione visto che con l’ampliamento quelli urbani non ci saranno più, nel senso che torneranno solo dopo il trattamento. Rimarranno solo i fondi di depurazione.
Domizioli e Carbini hanno concluso come una società pubblica che gestisce, come la Sogenus, i rifiuti con standard altissimi non può che essere una garanzia per tutti i cittadini.

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