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Castelbellino

CASTELBELLINO LA SARACINESCA DELL’UFFICIO POSTALE ABBASSATA PER SEMPRE

castelbellino_posteCASTELBELLINO, 8 settembre 2015 – Dopo oltre 120 anni, l’ufficio postale di Castelbellino non riaprirà la sua saracinesca. castelbellino_poste1Dopo il primo annuncio nel 1999, poi a seguire quelli del 2001, 2003, 2005, 2008, 2011 “finalmente” Poste Italiane sono riuscite nell’intento persecutorio nei confronti dell’ufficio di Castelbellino, con le seguenti motivazioni: tutte scuse!. Eccole le scuse: due uffici all’interno dello stesso Comune non è possibile mantenerli (ma ci sono moltri altri casi locali nelle stesse condizioni). Sei uffici in un raggio di cinque chilometri non è possibile mantenerli (ma ci sono molti altri casi locali nelle stesse condizioni). Dieci uffici in un raggio di dieci chilometri non è possibile mantenerli (in cui guarda caso il centro del compasso, in tutta la provincia, viene messo soltanto su Castelbellino). Sono scuse. La verità è che ormai Poste Italiane, con i soldi dei contribuenti, sta percorrendo il suo percorso di trasformazione societaria verso altri lidi, non solo quello del servizio postale, ma principalmente quello delle società finanziarie. Se razionalizzazione doveva essere, la stessa avrebbe richiesto criteri di conformità, democraticità, ed opportunità gestionale ed economica per la stessa società. Invece servivano teste da tagliare: cinquecento in Italia. E pensiamo che sia soltanto l’inizio. Dopo l’avviso di morte certa dell’ufficio di Castelbellino, abbiamo incontrato la dirigenza regionale di Poste Italiane, si è instaurata una corrispondenza con la stessa, abbiamo interessato i parlamentari, abbiamo manifestato con i sindacati: ma abbiamo sempre detto la verità. La morte era promessa, e morte è stata; nonostante abbiamo fornito la disponibilità del Comune di Castelbellino a pagare l’affitto del locale, a pagare utenze con contributi, a fornire locali comunali, a prevedere un percorso verso una tesoreria comunale. Niente da fare, tutto inutile. Come per gli altri cinquecento uffici chiusi in Italia. Abbiamo anche provato, e proveremo ancora, ad assumere pareri legali sulla questione: in realtà, ad oggi, non sembrano esserci possibilità normative per contrastare il piano di razionalizzazione di Poste Italiane. Ci sono soltanto alcuni casi di sospensione preventiva del provvedimento da parte di tar regionali che ben presto andranno a giudizio con immaginabili conseguenze. Comunque, il Comune di Castelbellino proverà a vedere se esistono ancora possibilità di pronunciamenti della giustizia amministrativa avverso questa decisione.
Finita una storia, ne inizierà un’altra, alla luce dei fatti che porteranno tra pochi giorni alla chiusura in paese anche dello sportello della Banca marche. Già annunciato. Il Comune di Castelbellino si impegnerà fin dai prossimi giorni per garantire un trasporto pubblico a favore dei residenti del capoluogo, in particolare anziani, in modo tale da fornire la possibilità di accedere ai servizi estinti nel centro storico. Tale trasporto integrerà la rete di trasporto intercomunale e sociale a disposizione di tutto il territorio comunale.
Auguriamo lunga vita a Poste Italiane, per la ricchezza che gestisce, per gli importanti servizi che fornisce e per i lavoratori che ci lavorano e ci vivono. Il Comune di Castelbellino si dissocia da chi promuove la chiusura dei conti correnti come forma di protesta. Per la storia che Poste Italiane rappresenta per il nostro Paese. Certo è, che Castelbellino è stato volontariamente ed analiticamente mortificato, con buona pace dei dirigenti nazionali e regionali che avranno così raggiunto i propri obiettivi di razionalizzazione (ed i propri benefit…come storia recente ha dimostrato. Sempre pagati con denaro pubblico…) e potranno inoltrarsi nel sentiero florido dell’alta finanza. Auguri ai castelbellinesi ed agli italiani con la speranza di poter usufruire ancora di un servizio postale degno del nome dell’Italia.
(L’Amministrazione Comunale di Castelbellino)

foto di Enrico Spinaci

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