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Castelplanio Carlo Urbani, 20 anni senza il medico della Sars

Era il 29 marzo 2003, stava combattendo un’epidemia in Vietnam, sognava un accesso alla salute egualitario: il primo aprile sarà inaugurato il museo a lui intitolato

di Nicoletta Paciarotti

Castelplanio, 29 marzo 2023 – Vent’anni fa, il 29 marzo 2003, moriva il medico della Sars.

Carlo Urbani nasceva a Castelplanio, il 19 ottobre 1956 e spese la sua vita al fianco della medicina, dedicando tutto se stesso a salvare vite, ai malati dimenticati, quelli del terzo mondo.

Dopo la laurea in medicina, lavorò in un primo tempo come medico di base, poi divenne aiuto nel reparto di malattie infettive dell’ospedale di Macerata, dove rimane dieci anni. Nel frattempo sposa Giuliana Chiorrini, insieme avranno tre figli: Tommaso, Luca e Maddalena, deceduta il 27 marzo 2021.

Cambogia, Vietnam, Filippine, viaggiò con compagni di studio poi con la famiglia, il microbiologo, famiglia che ha sempre voluto consultare prima di partire, in terre d’Africa di estrema povertà dove parassiti, infezioni tropicali, falcidiavano intere popolazioni.

Convinto che bisognasse piegare la politica ai bisogni dei deboli, sognava un accesso alla salute anche per i segmenti più sfavoriti delle popolazioni.

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Nel 1996 entrò a far parte dell’organizzazione non governativa Medici Senza Frontiere, nel 1999 ne divenne il presidente della sezione italiana, ritirando il Premio Nobel per la pace a Oslo per conto dell’associazione.

ll medico era costantemente impegnato nei suoi “viaggi sul terreno”, come vengono definiti nel gergo di Medici senza frontiere, Carlo Urbani insegnava alle popolazioni locali come curare le infezioni ed evitare di contrarre malattie parassitarie.

Nel febbraio del 2003, si occupò in Vietnam del caso di un uomo d’affari che nessuno sapeva curare e che stava infettando il personale medico. Egli riuscì a identificare e isolare il virus della Sars o polmonite atipica, disponendo linee di un contenimento drastiche, e a contenere la situazione monitorando pazienti e viaggiatori.

Pochi giorni dopo, mentre era in volo verso la Thailandia, avvertì i primi disturbi: febbre, tosse, debolezza. Temette di aver contratto il virus della Sars contro la quale stava combattendo, e una volta atterrato chiese di essere immediatamente ricoverato e posto in quarantena.

Morì dopo due settimane, il 29 marzo 2003, a Bangkok, raccomandando che il suo tessuto polmonare venisse utilizzato per la ricerca. Un mese dopo, il 28 aprile, il Vietnam annunciò di aver sconfitto la Sars, con un bilancio di 63 contagi e 5 morti – a differenza di altri Paesi, in cui il virus si diffuse in modo più capillare. Le vittime in totale furono 774 tra cui lo stesso medico di Castelplanio.

Dall’Oms riconoscono che, se non fosse stato per il tempestivo intervento di Carlo Urbani la Sars avrebbe infettato più lontano e più velocemente: non sapremo mai quante vite ha salvato con la sua.

Dopo la morte di Carlo Urbani

Alcuni mesi dopo la scomparsa di Carlo Urbani, nel luglio 2003 nasce l’Associazione italiana Carlo Urbani – l’Aicu – con lo scopo di continuare la straordinaria opera umanitaria: oggi presidente è il figlio Tommaso.

L’associazione raccoglie fondi per l’acquisizione di farmaci, cosiddetti essenziali, da destinare a enti e associazioni impegnati costantemente nella cura e prevenzione delle malattie infettive e parassitarie che colpiscono le popolazioni dei Paesi in via di sviluppo e promuove e finanzia corsi di perfezionamento da svolgersi in Italia e/o all’estero, nel settore delle malattie infettive e parassitarie, destinati a medici e operatori residenti e operanti nei Paesi in via di sviluppo.

Aicu organizza e finanzia manifestazioni, mostre, convegni e meeting, allo scopo di rendere sempre più forte e sentita l’esigenza di migliorare l’accesso ai farmaci e alle cure essenziali da parte delle popolazioni più povere.

A Carlo Urbani, tra gli altri, è stato intitolato l’ospedale di Jesi, l‘Istituto statale superiore e l’Ipsia di Roma, il liceo scientifico a San Giorgio a Cremano, il polo scolastico di Porto Sant’Elpidio e l‘Istituto comprensivo di Moie di Maiolati Spontini, Castelplanio e Poggio San Marcello, il Centro turistico a Monte San Vito.

Il Consiglio regionale approvò all’unanimità, nell’agosto 2020 la legge istitutiva – primo firmatario il presidente dell’assise Antonio Mastrovincenzo – della Giornata ragionale Carlo Urbani, da celebrare ogni 29 marzo.

Proprio nella sua città natale, Castelplanio, il primo aprile verrà inaugurato il museo Carlo Urbani.

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