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CASTELPLANIO Dafne, a lezione con il figlio di pochi mesi

Iscritta al primo anno di Università, segue le attività con il piccolo Giovanni: «All’inizio è stato difficile ma lui è il motore che alimenta i miei sogni»

CASTELPLANIO, 3 gennaio 2022 – Iscritta al primo anno di Medicine and Surgery all’Università di Bologna, si era da poco trasferita nella città emiliana quando ha scoperto di essere in dolce attesa: non rinunciando al suo sogno e agli studi, ha deciso di recarsi comunque a lezione, insieme al figlio di pochi mesi.

Dafne con il camice

É la storia di Dafne, 21 anni, studentessa e mamma di Giovanni. «Quando un anno fa ho scoperto di essere incinta sono rimasta scioccata, ero nel pieno della mia prima sessione di esami: ho visto il mio camice sgretolarsi, un sogno diventare irraggiungibile».

Il giorno seguente, però, Dafne era nuovamente convinta di proseguire la sua strada, determinata nell’inseguire tutto quello nel quale aveva sempre creduto.

«All’inizio è stato difficile affrontare gli sguardi delle persone che mi circondavano, felici per la nascita di una nuova vita, ma diffidenti riguardo ai miei progetti».

«Il sostegno di Samuele, il mio compagno, è stato fondamentale: lui è stato il primo ad aver creduto veramente in me. Mi é stato sempre accanto».

Dafne e il compagno Samuele

Con tenacia Dafne ha affrontato il primo anno universitario tra positività al Covid e nausee, riuscendo a superare tutti gli esami e convincendo tutti che sarebbe riuscita a portare avanti gli studi durante la gravidanza. Il 15 settembre nasce Giovanni e Dafne, che deve riprendere l’università dopo la pausa estiva, non può godersi la maternità come aveva sperato.

Grazie alla didattica a distanza, è riuscita a seguire le prime lezioni online: a casa con lei i parenti disposti ad aiutarla con il bimbo.

«Alcuni corsi richiedevano la frequenza obbligatoria, quindi, accompagnata da mio padre, ho portato mio figlio a lezione con me, dovendolo allattare. É capitato anche che facessi il viaggio da sola. Durante i laboratori invece, mia sorella ci seguiva a Bologna per stare con Giovanni e portarlo da me nel momento dell’allattamento e del cambio del pannolino».

Giovanni nella carrozzina in un’aula universitaria

«Giovanni è un angioletto, un bambino molto calmo, con lui riesco a fare tutto. Per me è un miracolo, il segno che tutto doveva andare così».

«Vorrei ringraziare i medici che mi hanno seguito in gravidanza, perché mi hanno dato la spinta maggiore per intraprendere questo percorso. Alle ragazze che leggeranno la mia storia vorrei dire di non lasciare che le paure prendano il sopravvento. Un bambino non può essere un ostacolo, per me Giovanni è forza, il motore che alimenta i miei sogni».

Nicoletta Paciarotti

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