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Castelplanio

CASTELPLANIO FESTEGGIATI I 30 ANNI DI ATTIVITÁ DEL CENTRO DI SPIRITUALITÁ “SUL MONTE”

sul monteCASTELPLANIO, 5 luglio 2016 -I 30 anni del centro di spiritualità “Sul Monte” di Castelplanio sono stati festeggiati domenica 3 luglio con i tanti amici – più di un centinaio e non è voluto mancare il sindaco di Castelplanio, Barbara Romualdi – che hanno accolto l’invito di suor Anna Maria Vissani, responsabile del centro, a partecipare alla giornata celebrativa.

Ricco il programma dell’evento ma, soprattutto, significativo di quello che negli anni è stato e continuerà a essere “Sul Monte”: la spiritualità del Sangue di Cristo, versato per la redenzione del mondo, come forza di trasformazione di ogni uomo e donna.sul monte2

La superiora regionale delle adoratrici del Sangue di Cristo, suor Silvana, ha inviato un telegramma nel quale si esprime “lode, rendimento di grazie e gioiosa gratitudine per il lavoro profuso in questi 30 anni. Fervide preghiere per abbondanti benedizioni divine per un futuro ancora più ricco di dedizione creativa e feconda”.

La serata è iniziata nella chiesa del Crocifisso con una rappresentazione di Alessia Sebastiano, canto, Noemi Donati, danza, Luca Rocchetti, musica, dove i partecipanti, all’entrata, sono stati cosparsi al polso con olio di nardo.

Quindi la presentazione del libro “Un vaso di profumo”, di suor Anna Maria Vissani, Cristina Corsini e Cristiana Filipponi, nella sala conferenze del centro, con la partecipazione di Vito D’Ambrosio e del vescovo, don Gerardo.

Pensato e scritto da tre donne per entrare nel cuore della misericordia “si coniuga – ha detto l’ex magistrato antimafia ed ex governatore, per un decennio, della nostra regione – con il principio della giustizia che recupera chi si è reso responsabile di reati di fronte alla legge. E che mai, come sancisce anche la nostra Costituzione, condanna senza speranza”.

Un messaggio forte e chiaro, quello della serata, come un giovane ha voluto rimarcare: “Non c’è nessun miserabile da lasciar morire”.

slm6Il vescovo Gerardo ha incantato la platea con il suo racconto-testimonianza della vita di Serenella di Chiaravalle – contenuto nel libro – episodio che risale a quando era parroco. Serenella, una vita vissuta al limite, malata di aids e morta santamente.

“Lei mi ha insegnato tanto – ha ricordato don Gerardo – non sono stato io a dare qualcosa a lei ma è lei che ha dato tanto a me”.

Antonio Cerquarelli, poeta di Sassoferrato, che ha prestato la sua voce per alcuni tratti del racconto del libro ha voluto evidenziare il fatto che l’appuntamento sia stato “molto ben organizzato. Gli elementi di preghiera, ascolto, proposta, canto e danza sono stati ben armonizzati dando una suggestiva impressione. La profondità dell’insieme è stata ben coniugata con la dolcezza e la bellezza e anche con il profumo di nardo che le due signore in rosso hanno donato a tutti come benvenuto”.slm5

Una serata che ha coronato il cammino di un anno del gruppo Sanguis Christi che ha pensato, voluto, organizzato e anche scritto i testi e composto le musiche: un insieme di creativi e di amici che con le suore (mancava, domenica scorsa, suor Maria Rosa Feretti per problemi familiari) e don Mariano Piccotti hanno saputo dare vita a un fattivo gruppo di chiesa.

Che cosa è cambiato da 30 anni a questa parte?

“Oggi abbiamo un bel gruppo di amici – dice don Mariano – che sentono la nostra spiritualità come lievito per la loro vita, la professione e il servizio. Possiamo contare anche sulla loro attiva presenza missionaria con stile”.

(p.n.)

 

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