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CASTELPLANIO Simon Lee, una masterclass per i musicisti del futuro

Crescere i musicisti del futuro: la sfida del direttore d’orchestra

 

CASTELPLANIO, 16 febbraio 2020 – Simon Lee, è direttore d’orchestra e supervisore musicale ed ha collaborato per tantissimi anni con il genio dei musical, Andrew Lloyd Webber.

Impegno come supervisore musicale in diverse produzioni, ed ora questa visione verrà tramessa a tanti giovani musicisti che a partire da questa mattina dalla Astralmusic Academy di Castelplanio trasmetterà la sua esperienza. Artista che ha diretto la London Symphony Orchestra, la Tokyo Philharmonic ed attualmente dirige la Symphonic Disney con i concerti di Frozen e della Pixar.

Una masterclass per approfondire e perfezionare la tecnica e l’interpretazione: una scelta di qualità per dare maggiore profondità alla musica di direttori e musicisti?

Sì è quello che voglio fare. Parlare e portare i professionisti giovani, musicisti e direttori di orchestra, da un livello ottimo ad un livello di eccellenza. Aggiungere quello che noi chiamiamo in Inghilterra il 5% più duro da raggiungere. È quel passaggio che permette di toccare l’eccellenza.

Lei parla di “ridare indietro”, di trasmettere ciò che è stato imparato a destinatari meritevoli: l’esperienza è la chiave di lettura per sviluppare il talento dei giovani?

Assolutamente, perché andare avanti, progredire è un insegnamento anche storico. Quello che io ho imparato è giusto trasferirlo a studenti desiderosi di migliorarsi. Condividere l’esperienza, la conoscenza e farla andare verso i giovani: questo è un messaggio di prospettiva per un’arte complessa e bellissima come la musica.

Lei parla anche di “impossibilità” di imparare la musica attraverso app e tutorial: in un mondo “digitale” e per certi versi “facile”, come deve essere interpretata la dedizione quotidiana allo strumento?

C’è una teoria che dice sostiene che se ci impegna per tantissime ore di lavoro per imparare un programma, allora dopo tutte quelle ora si riuscirà a carpirne tutti i segreti. Ma se parliamo di musica è una teoria che non funziona. Nella musica c’è un momento in cui si deve scindere la tecnica dall’astratto: quindi le emozioni. Sono loro che fanno la differenza e per perfezionarsi bisogna affidarsi a qualcuno di tua fiducia, che si in grado di guidarti verso l’eccellenza.

Ha collaborato con grandissimi artisti ed esplorato generi diversi: come può un musicista riuscire a bilanciare ambiti diversi e complessi come musical, classica, colonne sonore e pop/rock?

La buona musica è sempre stata buona musica, ma riguardo i generi e l’”inscatolamento” della musica in generi è limitante. Ma l’arte ha bisogno di uscire da queste scatole per trovare nuove forme musicali, quindi il lavoro di musicista è quello di “uscire” da queste scatole in cui sei stato rinchiuso. Ecco che ritorniamo al concetto di miglioramento continuo come necessario per percorrere questo cammino di ricerca.

(s.s.)

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