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Castelplanio “Sul Monte”, punto di riferimento da 36 anni -VIDEO-

Il Centro di spiritualità della Vallesina ha celebrato la pluritrentennale attività: «Vorremmo continuare a cercare insieme il senso delle cose con il Vangelo in mano»

Castelplanio, 5 luglio 2022 – Un intenso pomeriggio quello di domenica 3 luglio, al Centro di spiritualità “Sul Monte”, gestito dalle suore adoratrici del Preziosissimo Sangue, per la celebrazione dei 36 anni di attività in Vallesina.

«E l’occasione – ogni prima domenica di luglio – è sempre quella di ringraziare chi collabora e chi partecipa. E sono sempre molte le persone».

Nella chiesa del Crocefisso, attigua al Centro, è andato in scena“Tempo da lupi… ci vuole un agnello” con la presenza di un poeta, Antonio Cerquarelli, la ballerina Noemi Donati, la violinista Sara Tittarelli e la lettrice Aurora Tittarelli, Michele Luminari al sax e flauto traverso, insegnante di musica.

Dal parroco don Mariano Piccotti lette le parole di Papa Francesco al tempo dell’imperversare della pandemia, il 27 marzo 2020 in Piazza San Pietro.

Suor Anna Maria Vissani
don Mariano Piccotti
Antonio Cerquarelli
Mauro Luminari
Noemi Donati, Aurora e Sara Tittarelli
Sara Tittarelli
Aurora Tittarelli
Noemi Donati
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«Da settimane sembra che sia scesa la seraFitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città, si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di  un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa al suo passaggio: si sente nell’aria, si avverte nei gesti, lo dicono gli sguardi. Ci siamo trovati impauriti e smarriti. Come i discepoli del Vangelo siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a  vicenda. Su questa barca… ci siamo tutti. Come quei discepoli, che parlano a una sola voce e nell’angoscia dicono “Siamo perduti”, così anche noi ci siamo accorti che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme».

«L’ espressione tempo da lupi – ha spiegato suor Anna Maria Vissani, direttrice del Centro e counselor per le coppie in fifficoltàindica un clima pessimo, tempestoso. Deriva da un classico comportamento dei lupi, i quali, durante il periodo più rigido dell’inverno in cui scarseggiano le prede, scendono a valle o nei pressi dei centri abitati in cerca di cibo. Cento  milioni di persone costrette a fuggire, milioni di morti per la pandemia, decine di guerre nel mondo non solo in Ucraina, recessione economica, fame, paura, in poche parole… tempo da lupi».

Momento molto intenso la lettura della poesia di Antonio Cerquarelli, La danza del naufrago, di cui riportiamo alcuni stralci: 

Fratello è tardi, è ora di salpare, 

s’infrange il cielo oltre l’infinito; 

una folata di speranza 

guida il mio sguardo, 

si spegne il sole nel ceruleo mare…

…Signore Tu solo sai, Tu solo senti, Tu solo vedi 

il mio soffrire e il mio gioire insieme, 

la mia illusione muta 

che si fa musica e fragranza 

come il pane appena sfornato: 

la mia danza! 

Tu certo sarai con me stanotte 

e domani… e domani ancora 

a guidare la vela bianca 

sulla mia prora, al canto dell’aurora. 

A seguire il brano musicale “Perché dormi o mio Signore?” con le toccanti parole di don Mariano Piccotti musicate da Giordano Tittarelli (presidente di Astralmusic) e la ballerina Noemi Donati che ha danzato sulle parole del testo.

Introdotta da suor Anna Maria Vissani, la storia della santa Maria De Mattias, fondatrice della congregazione delle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo, «tutta la sua vita è stata inquietudine ininterrotta del suo cuore. Una sana e santa inquietudine che l’ha spinta a incontrare Cristo, Agnello mite e immolato, in una società – quella del XIX secolo – anche allora tanto violenta. Lei, donna coraggiosa, ha  fatto della sua vita luogo di pace e di  riconciliazione. Durante le ultime ore di malattia e di dolore, dalla finestra della sua camera entra il picchiettio di uno scalpello. Un uomo lavora per riporre le pietre sul selciato della strada. Le sorelle vorrebbero interromperlo perché non disturbi l’agonia della morente. Ma lei fa un cenno di divieto: lo lascino stare mentre egli guadagna il pane per la sua famiglia! E intanto il suo battere scandisce le ore e i minuti che mancano all’Incontro».

«Non sappiamo cosa avvenne in quelle ultime ore nel cuore di Maria, ma ce la immaginiamo così, debole nel corpo e forte nell’animo, perché il suo cuore inquieto aveva ormai trovato pace nel suo Dio».

Molto intensa la lettura interpretata dalla giovane Aurora Tittarelli che, accompagnata al violino dalla sorella Sara ha, come in una sorta di preghiera, lodato il Signore chiamandolo più volte “il mio sposo”. 

Poi un momento conviviale per tutti gli amici nello splendido giardino panoramico del Centro di spiritualità.

«Vorremmo continuare a cercare insieme il senso delle cose... con il Vangelo in mano – ha sottolineato don Mariano -, attivando la collaborazione di tutti. Questo è per noi sinodalità».

Cristina Amici degli Elci

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