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CATERPILLAR L’incontro in Regione, i sindacati: «Dall’azienda un muro di gomma»

caterpillar

Presente Jean Mathieu Chatain direttore dello stabilimento di via Roncaglia, non c’è alcuna intenzione di ritirare la procedura di mobilità: «Il Mise convochi subito le parti»

ANCONA, 21 dicembre 2021“Un muro di gomma”. Così i rappresentanti dei lavoratori dello stabilimento della Caterpillar di Jesi al termine dell‘incontro che si è tenuto oggi in Regione con il direttore del sito Jean Mathieu Chatain.

La multinazionale americana ha annunciato la chiusura dell’azienda dove lavorano 270 persone ed oggi, nel corso del tavolo di crisi regionale a cui hanno partecipato, tra gli altri, i capigruppo consiliari, l’assessore regionale al Lavoro, Stefano Aguzzi, e il governatore, Francesco Acquaroli, ha ribadito le sue motivazioni.

«L’azienda non si è mossa di una virgola rispetto al primo incontro in Confindustria – spiega Luigi Imperiale, della Fim-Cisl Marche -. Irremovibile, cinica e arrogante. Nonostante le nostre richieste e quelle della Regione non intende ritirare la procedura di mobilità avviata il 10 dicembre che scadrà il 23 febbraio. Noi abbiamo semplicemente chiesto di ritirarla per consentirci di avviare una discussione serena: abbiamo capito che le soluzioni saranno dolorose ma chiediamo tempo per un confronto».

I sindacati hanno annunciato per giovedì alle 16 una manifestazione a Jesi con ritrovo a Porta Valle e corteo fino a Piazza della Repubblica. All’iniziativa dovrebbe prendere parte anche il ministro del Lavoro, Andrea Orlando.

«C’è stato un sostanziale muro di gomma – spiega Vincenzo Gentilucci della Uilm Ancona -. L’azienda si è mostrata arrogante rispetto alla richiesta che facciamo: darci più tempo per fare una trattativa seria. Ne vogliamo discutere ma senza una pistola puntata alla testa. La proprietà ha detto che ad oggi non è in grado di dare questa risposta e anzi ci hanno spiegato che non possono ritirare il Piano industriale concordato in sede aziendale. Ora è fondamentale andare al Mise il prima possibile e, per poter fare questo il prima possibile, tutti i parlamentari marchigiani chiedano al Governo di convocare subito le parti».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Tiziano Beldomenico della Fiom-Cgil Marche.

«Era quello che ci aspettavamo dopo l’incontro di dicembre – spiega-. Il cinismo dell’Ad è stato confermato. Davanti alle nostre richieste l’azienda è stata irremovibile e per loro la procedura rimane in piedi. Di fronte a un ritiro della procedura saremmo anche disponibili a iniziare a discutere per trovare soluzioni in grado di tenere in vita il sito di Jesi che ha quasi 100 anni di storia ma l’amministratore delegato non ci ha dato neppure un piccolo segnale di distensione della trattativa».

(Agenzia Dire)

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