Cronaca
Cerreto d’Esi Electrolux, produzione in linea con quella dello scorso anno
Pullini, Fiom: «Siamo preoccupati perché la fabbrica di Cerreto d’Esi è l’unica in Italia in cui non si prevede un aumento della produzione per il 2025»

6 Giugno 2025
Cerreto d’Esi – Situazione di difficoltà, ma nessuna novità sostanziale. Può riassumersi in questo modo l’esito del tavolo al ministero delle Imprese e del Made in Italy, a cui ha partecipato anche il ministro Adolfo Urso, riunitosi ieri pomeriggio, 5 giugno, a Roma sull’Electrolux.
Cinque stabilimenti in Italia, compreso quello marchigiano a Cerreto D’Esi dove lavorano 172 dipendenti a sei ore per turno, con l’utilizzo dei contratti di solidarietà per un anno, a seguito dell’accordo sindacale.
Una soluzione individuata per evitare esuberi, al motto di lavorare meno per lavorare tutti. Con una produzione prevista per quest’anno, confermata durante il vertice, di circa 80mila cappe aspiranti per cucina, destinate nella stragrande maggioranza dei casi per utilizzo interno, in linea con la medesima quantità prodotta nel 2024. Mentre per gli altri siti, si prevede una crescita dei volumi prodotti.

Il contesto del comparto degli elettrodomestici, secondo quanto riferito dal management della multinazionale svedese, è di una debole ripresa in quest’anno, anche se è calato il prezzo medio delle apparecchiature vendute e la concorrenza cinese è sempre più agguerrita.
Per il capitolo investimenti, Electrolux ha dichiarato che si attesteranno complessivamente a 72milioni di euro, di cui 1,4 a Cerreto D’Esi. A detta della Direzione aziendale, i fattori chiave da affrontare sono la necessità di efficientamento continuo delle produzioni, il supporto alla attività di R&D, il contenimento del costo dell’energia, la ragionevolezza dei regolamenti europei.
I sindacati: «Siamo preoccupati perché la fabbrica di Cerreto d’Esi è l’unica in Italia in cui non si prevede un aumento della produzione per il 2025. Beninteso, il management non ha messo in discussione nessun impianto, tuttavia è chiaro che la situazione deve essere monitorata, anche perché il numero dei dipendenti, in seguito alle fuoriuscite dall’azienda grazie agli incentivi, è sceso a 172 unità, ma, nonostante ciò, le ore di lavoro non crescono. Sugli investimenti, Electrolux dovrà presentare un piano industriale, nonché, collegato ad esso, un apposito piano di investimenti. Speriamo di sapere qualcosa di più già in occasione del prossimo tavolo al Mimit. Tavolo che verosimilmente verrà convocato tra la fine di luglio e l’inizio di agosto».
Questo il commento Pierpaolo Pullini, componente della segreteria provinciale della Fiom, nonché responsabile per il distretto economico-produttivo di Fabriano.
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