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Cgil Privati in pronto soccorso: «Scelte scellerate e incapacità organizzativa»

Duro intervento della sigla sindacale che denuncia la volontà di non voler affrontare la questione definanziamento del Servizio sanitario regionale

Ancona, 14 ottobre 2022Nelle Marche, il servizio di pronto soccorso è affidato a cooperative private. E’ accaduto a Pesaro, Urbino, Senigallia, Fermo, ad Ascoli Piceno e proprio martedì è toccato a Macerata, Civitanova Marche e San Severino

E’ la denuncia della Cgil Marche, Fp Cgil Marche e dei medici della Fp Cgil Marche.

L’accusa che muove la Cgil è che, nel servizio di pronto soccorso in tutta la regione interviene il privato per sopperire alle carenze del pubblico.

Infatti, in queste strutture manca il personale medico e dunque ci si affida alle cooperative private che spesso utilizzano lavoratori sotto qualificati. Per esempio, nell’ultimo bando dell’Area Vasta 3, non viene richiesta alcuna specializzazione ma è sufficiente l’esperienza di un anno per far parte dell’organico del pronto soccorso utilizzando le deroghe previste dalla normativa Covid. 

Ma c’è anche dell’altro. Secondo la Cgil Marche il privato è entrato anche in altri ambiti medici come pediatria e anestesia.

Secondo la Cgil Marche, l’emergenza del pronto soccorso, come le altre, è causata da scelte scellerate e da incapacità organizzativa e programmatoria. Alla base c’è la volontà di non voler affrontare la questione del definanziamento del Servizio sanitario regionale che favorisce derive privatistiche che non sono in grado di fornire risposte adeguate, durature e qualificate. La Cgil chiede che venga bloccato il business del privato e venga finanziato in modo adeguato il Sistema sanitario pubblico. 

Intanto, su tutta questa partita, il sindacato ha già avviato una mobilitazione nazionale.

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