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CHIARAVALLE Acceso diverbio tra i fumi dell’alcol, intervento dei Carabinieri

Dopo una lite col fratello, un nord africano non voleva sentire ragioni: è stato trasferito dopo due ore all’ospedale di Torrette

CHIARAVALLE,  5 ottobre 2020Notte insonne per diversi residenti di via Cavour (foto in primo piano), nel cuore dello storico quartiere delle Capanne a Chiaravalle.

Si sono vissute due ore di grande preoccupazione dalle 22 a mezzanotte e mezza nella notte tra sabato e domenica scorsi, quando i residenti hanno visto bloccare la strada da due pattuglie dei Carabinieri e da un’ambulanza.

Era accaduto che in una casa della via, un uomo di circa 35 anni, originario di un Paese nord africano, stava dando in escandescenze dopo aver bevuto parecchie bevande alcoliche. Era ubriaco e in uno stato di evidente alterazione, non riusciva nemmeno a stare in piedi e sono così intervenuti i militari.

Nella casa di via Cavour il 35enne risiede con altri connazionali nord africani, tra cui il fratello con il quale dovrebbe avere avuto un acceso diverbio, e dall’abitazione continuavano a provenire urla e invettive.
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«L’uomo – dicono alcuni testimoni che abitano nel quartiere, vicino alla casa dove era scoppiata la lite – aveva certamente alzato troppo il gomito e così sono intervenuti prima i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Jesi e poi quelli di Chiaravalle. I militari in un primo momento non sono riusciti a riportare alla ragione il giovane che si divincolava e non accettava l’invito a salire sull’ambulanza e, solo in un secondo tempo, l’hanno convinto a farsi aiutare e ricoverare».

Stando alle testimonianze il giovane non era assolutamente lucido e pronunciava frasi senza senso, mentre dalla casa occupata anche da altre persone provenivano grida e improperi da diverso tempo, probabilmente frutto dell’acceso diverbio che era scaturito tra i due fratelli.

Dopo due ore dall’inizio del loro intervento, i Carabinieri sono finalmente riusciti a farlo salire sull’ambulanza per il trasferimento all’ospedale regionale di Torrette. Sono stati diversi i cittadini residenti nel quartiere ad aver assistito con ansia all’episodio.

Gianluca Fenucci

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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