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CHIARAVALLE Affissioni, D’Ascanio: «Noi difendiamo i cittadini»

Il coordinatore di Forza Italia: «Ci accusano di collaborare con la sinistra, non hanno capito che chi chiede di affiggere desidera esporre le proprie opinioni per fatti personali»

CHIARAVALLE, 21 marzo 2021 – A Chiaravalle possiamo annunciare, con grande gioia, di avere un’opposizioneFinalmente!, Verrebbe da dire. Era ora! Sì, era davvero ora che chi siede nel massimo consesso cittadino, occupando gli scranni riservati all’opposizione, dopo quasi tre anni, abbandonasse le braccia di Morfeo.

Peccato che, riprendendosi dal profondo torpore che li attanagliava, in preda allo stordimento del brusco risveglio, si sia ritrovata, nella questione sollevata dalla protesta di alcuni cittadini, riguardante il divieto di affissione di un manifesto che chiamava in causa la passata Amministrazione, Sindaco compreso, nella scomoda posizione di un “cerbero” a due teste, a difesa e portavoce dell’Amministrazione, diventando così quinta colonna di questa maggioranza!

Il manifesto affisso a Monte San Vito ma non a Chiaravalle

Il signor Bolletta (candidato sindaco con la lista elettorale Lega, poi passato a Fdi), e la signora Ceccarelli (candidata sindaco con una lista civica di coalizione di centro destra e poi passata a Fdi) hanno preso carta e penna e si sono cimentati, come detto, dopo quasi tre anni di silenzioso letargo, nel vergare una nota nella quale difendono, anzi giustificano, il diniego al diritto di affissione al privato cittadino. Forse perché ancora intontiti dal lungo sonno, o imboccati da qualche azzeccagarbugli, o forse per un retaggio culturale, citano, sbagliando, l’art. 40 del Regolamento di cui sopra, evidenziando la parte che recita “…la giunta comunale si riserva la facoltà di non concedere le affissioni dirette...”, che, però, riguarda gli spazi per le affissioni di natura commerciale.

Infatti, l’articolo che regolamenta le comunicazioni in cui potrebbero e dovrebbero rientrare le comunicazioni del privato cittadino, è l’art. 61! Ma evidentemente, quando approvarono all’unanimità il regolamento, 22 dicembre 2020, erano distratti dai preparativi natalizi. Ma ciò che più ci ha allibiti e fatto saltare dalla sedia, e che non credevamo ai nostri occhi nel leggere, trovandolo di cattivo gusto e inopportuno, perché proveniente da Consiglieri comunali, rappresentanti delle Istituzioni, che dovrebbero indurre il cittadino alla massima correttezza e a rispettare le leggi ed i regolamenti vigenti, consigliare la dottoressa Montali ad usare un’Associazione, della quale è presidente, per poter esporre la propria opinione, aggirando così le regolecomplimenti! 

A capo di un qualsiasi ente pubblico o a partecipazione pubblica, con un simile comportamento (consigliato) si ravviserebbe il reato di peculato e abuso d’ufficio! Anziché fare un po’ di autocritica per la svista e aver approvato, con superficialità, ripetiamo all’unanimità, un siffatto Regolamento del canone unico” tanto da far loro ammettere a denti stretti che “si rende opportuno rivisitare” (sic!), dopo appena due mesi. Evidentemente, è il consueto distintivo modo di agire.

Ci accusano di una improbabile quanto inesistente nostra collaborazione con la sinistra, per la questione “Chiostro”. Non hanno ancora capito, forse perché ragionando per schemi, avrebbero bisogno di un reset, che chi chiedeva e chiede di affiggere, sono liberi cittadini, che desiderano esporre le loro opinioni, avulse dalla logica dei partiti, per fatti personali. Noi li difendiamo, se sono nel giusto, perché come Forza Italia, noi facciamo nostra la frase attribuita a Voltaire. Le nostre priorità sono nell’ordine: a) il cittadino; b) il partito; c) l’interesse personale. A differenza di chi ha capovolto totalmente questa classifica.

N.b. Se fossimo stati usi ed adusi a scendere a compromessi o a cambiar casacca, a seconda della convenienza del momento, senza falsa modestia, non staremmo certo qui! Si parva licet.

Andrea D’Ascanio

​​​​​Forza Italia

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