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CHIARAVALLE AL CIMITERO REGNANO PICCIONI E INCURIA

I cittadini lamentano una scarsa attenzione per un luogo che invece andrebbe tenuto con cura

CHIARAVALLE, 12  giugno 2019 –  Polemiche e critiche da parte di numerosi cittadini in merito alla pulizia e all’incuria che regnerebbero al cimitero comunale di Chiaravalle. Sui social ma anche nei locali della città si parla insistentemente delle condizioni igieniche e ambientali non buone della struttura di via San Bernardo.

«Il cimitero è invaso da piccioni – dice George – che come tutti gli animali lasciano il prodotto della loro digestione ovunque. Sulle tombe, sui viali, davanti alla chiesetta. Il caldo estivo aiuta la fermentazione e lo sviluppo di batteri. Chiunque può infettarsi. Forse i responsabili assessori della pubblica salute e il Sindaco potrebbero occuparsene attivamente e non a parole per dare la dignità che questo luogo deve avere».

Ma non sono solo i piccioni a preoccupare perché, come fanno notare anche altri chiaravallesi, l’incuria regna sovrana.

CIMITERO CHIARAVALLE 2 CIMITERO CHIARAVALLE
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«Non conoscevo il cimitero di Chiaravalle – dice Loredana – purtroppo nella mia vita ne ho visitati parecchi e devo ammettere che un cimitero così trascurato non lo avevo mai visto. Forse non c’è abbastanza personale? Spero che chi di dovere si occupi presto di risolvere anche questo problema. Un borgo prestigioso come Chiaravalle merita un cimitero ben curato».
C’è anche chi, come Manuela, suggerisce rimedi: «Qualche anno fa un’analoga situazione di incremento incontrollato di piccioni era stata segnalata all’Amministrazione comunale che aveva provveduto a far installare gabbie-trappola, con scarsissimi risultati, e con la collaborazione di guardie provinciali si era provveduto all’abbattimento nelle zone limitrofe. Per un breve periodo si era visto qualche risultato ma con il tempo e la conformazione del tetto del lato dell’ingresso 2 e del lato adiacente che fornisce un rifugio riparato per la nidificazione, ci siamo trovati al punto di partenza. Si era consigliato di far chiudere tali accessi con una rete che avrebbe comportato una spesa irrisoria ma il consiglio è caduto nel vuoto. Penso anch’io che il luogo meriti più rispetto di quello dimostrato fino ad oggi».
Gianluca Fenucci
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