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Chiaravalle All’Isola dove il vento soffia ancora

Serata dedicata alle canzoni e alle idee di Pierangelo Bertoli, cantato e suonato in maniera sublime da Marco Sonaglia, 41enne musicista e cantautore

di Gianluca Fenucci

Chiaravalle, 12 dicembre 2022 – In tempi grami e mesti e grigi come questi fa bene ritirar fuori da qualche soffitta sentimentale le canzoni di Pierangelo Bertoli.

Lo ha fatto l’associazione culturale L’Isola, con Antonio Moscatelli orgogliosamente abbarbicato in quello che sembra ormai l’unico angolo della città, dove si respira un po’ di cultura, di aria diversa e di contenuti non omologati.

Qui, Moscatelli e gli altri soci, sono ancora orgogliosamente di sinistra (campeggia la scritta “Chiaravalle Antifascista”), se qualcosa vorrà dire, eppure qualche idea non banale la cullano ancora. Come quella di dedicare una serata alle canzoni e alle idee di Pierangelo Bertoli, cantato e suonato in maniera sublime da Marco Sonaglia, 41enne musicista e cantautore.

Marco Sonaglia suona la chitarra con maestria ed emoziona la cinquantina di persone che sono approdate all’Isola per un’ora e mezza di buona musica e di riflessioni profonde.

Pierangelo Bertoli, cantastorie e figura emblematica della canzone d’autore italiana dagli anni Settanta al 2000, è morto a soli 60 anni nel 2002 ed era stato colpito dalla poliomielite da bambino.

Marco Sonaglia gli rende onore e meriti: il musicista suona e canta molti brani di Bertoli, noti e meno noti, ma tutti con grande intensità e partecipazione, con delicatezza e sensibilità come del resto avrebbe fatto il grande cantautore di Sassuolo che concedeva poco al vittimismo e molto al rigore delle scelte esistenziali, era combattivo e battagliero, incapace di ogni ipocrisia.

“Ma sono fatto così e non ci posso far niente, prendimi pure così come mi accetta la gente, che mi sorride e che mi lascia parlare però non mi sente”, canta Sonaglia aprendo il concerto riprendendo “Così”, invettiva algida di un Bertoli ormai maturo.

Si succedono pietre miliari (Eppure soffia, Certi momenti, A muso duro, Per dirti t’amo, Rosso colore, Pescatore) a piacevoli riscoperte (L’autobus, Italia d’oro, E’ nato si dice, Sera di Gallipoli, 1967, Il centro del fiume, Varsavia, Non vincono), c’è spazio anche per l’affettuoso ricordo di Giuliana Belfiori, chiaravallese amica dei Nomadi e dei deboli, a cui Sonaglia dedica “Racconta una storia d’amore”.

L’Isola, non solo per una sera, diventa un porto franco di libertà dove il vento soffia ancora.

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