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CHIARAVALLE Casa Natale Montessori, fine lavori mai: condomini esasperati

«Viviamo una situazione assurda e pericolosa, una signora che abita nel palazzo a causa di uno scalino rovinato è caduta procurandosi ferite e traumi»

CHIARAVALLE, 11 giugno 2021 – «Siamo esasperati e non pensiamo sia giusto vivere per tanto tempo con tutti questi disagi!».

I condomini del palazzo di Piazza Mazzini 10 hanno un diavolo per capello e anche i commercianti che hanno i loro negozi in prossimità dello stesso civico di una delle piazze principali di Chiaravalle, non nascondono insoddisfazione e fastidio.

Si dà il caso che in quel palazzo sia nata Maria Montessori, la celebre pedagogista che ha lasciato in eredità al mondo un metodo educativo conosciuto da tutti e praticato nelle scuole. Il Comune di Chiaravalle, per i 150 anni dalla nascita della Montessori, che cadevano nel 2020, tra le tante altre manifestazioni aveva anche dato in appalto i lavori per la ristrutturazione della casa natale della Montessori che ospita la sede dell’omonima Fondazione e che è meta di visite e giornate di studio di docenti e operatori. Ma i lavori vanno a rilento e la data di chiusura delle opere, che doveva essere nel settembre 2020, è ancora molto lontana.

E allora chi abita nel palazzo, altre 4 famiglie oltre a chi lavora nella casa natale, ha deciso di manifestare la propria insoddisfazione e ha chiesto lumi in Comune.

«Non ci risponde nessuno – dicono due condomini –. Viviamo una situazione assurda e pericolosa tanto che mesi fa una signora che abita nel palazzo, a causa dei lavori e di uno scalino rovinato, è caduta procurandosi ferite e traumi. Viviamo in condizioni vergognose e non si degnano di accelerare i lavori e terminarli. Fili dell’elettricità scoperti, porte blindate non montate, scalini fatiscenti che abbiamo dovuto fare noi con dei mattoni, contenitori e sporcizia ovunque e tutto lasciato in abbandono».

Hanno un diavolo per capello i condomini e i negozianti.

«I 150 anni dalla nascita della Montessori cadevano nel 2020 e avrebbero dovuto essere celebrati in un altro modo: capiamo i ritardi dovuti alla pandemia ma non possono farci vivere oltre un anno e mezzo in queste condizioni. Se Maria Montessori fosse viva avrebbe certamente protestato e si sarebbe arrabbiata di brutto».

Gianluca Fenucci

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