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Chiaravalle Caso Costantini, lo sconcerto di Daniela Montali

Sostenitrice di Art.1 si rivolge agli iscritti che hanno ruoli amministrativi e non hanno preso le distanze dal Sindaco coinvolto nella vicenda di atti persecutori nei confronti di una dipendente comunale

Chiaravalle, 21 giugno 2022 – Ho aderito fin dal primo momento ad Art.1, oggi non sono iscritta e forse il motivo potrebbe essere interessante comunque ne sono una elettrice; riguardo la vicenda di Chiaravalle, che vede coinvolto il Sindaco per atti persecutori nei confronti di una dipendente comunale, sono a dir poco sconcertata dal comportamento di chi, all’interno del Consiglio comunale, risulta iscritto ad Art.1: l’assessore Cristina Amicucci e il capogruppo di maggioranza Andrea Mosconi.


Qualche tempo fa, seppure molto tardivamente, gli organismi provinciali di Art.1 hanno preso le distanze dal Sindaco e ne hanno condannato il comportamento. Giorni prima anche l’esponente di maggiore spicco locale di Art.1, Claudio Maderloni, aveva consigliato al Sindaco di autosospendersi; ne aveva tutta la legittimità non solo sul piano di una personale valutazione politica ma anche perché il Sindaco fino a non molto prima era stato un iscritto ad Art.1.


Ad oggi né le sollecitazioni di autorevoli sostenitori del Sindaco, come Claudio Maderloni o Gianni Aquili, cui va riconosciuta onestà intellettuale e sapienza politica come non se ne vedono molte ultimamente, né la presa di posizione pubblica di organismi direttivi, hanno sortito alcun effetto.


L’ultimo comunicato firmato da Chiaravalle Domani, come associazione politica non come gruppo consiliare, si caratterizza soprattutto per il dispiacere di non poter ricandidare un Sindaco maltrattante delle donne; e gli iscritti ad Art.1 che fanno? Come sempre: tacciono.

Capisco che non va più di moda seguire pedissequamente le direttive di un partito ma allora perché non uscirne? Le determinazioni della Associazione politica cui si fa riferimento sul piano amministrativo sono più forti di quelle del partito di appartenenza? Perché?


Considerato che né Amicucci né Mosconi intendono prendere le distanze dal Sindaco perché considerarli ancora organici ad Art.1? Forse che il comunicato dall’organismo provinciale era solo di facciata? magari per accontentare gli elettori ma, di fatto, si consentiva che Amicucci e Mosconi rimanessero tranquilli ai loro posti?


Noi elettori che abbiamo sperato che Art.1 avesse come impegno, tra gli altri, anche il rispetto delle Istituzioni, la richiesta di comportamenti appropriati da parte dei suoi aderenti / rappresentanti (come Costituzione imporrebbe) e non per ultimo la difesa dei più deboli, donne incluse, come dovremmo comportarci?

Daniela Montali

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