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Cronaca

Chiaravalle Caso stalking, il Sindaco patteggia un anno

La dirigente comunale vittima della vicenda commenta la scelta, il suo avvocato: «Ha evitato di smentire quello che abbiamo sempre sostenuto fosse successo»

Chiaravalle, 5 maggio 2022 – «Lui ha sempre smentito le mie affermazioni, voleva confutare tutte le mie denunce ma con il patteggiamento ha perso l’occasione di dimostrare quanto sosteneva e in pratica ha ammesso le sue responsabilità».
La dirigente comunale vittima di stalking da parte del sindaco di Chiaravalle Damiano Costantini commenta la scelta di Costantini di patteggiare la pena.

Al Sindaco è stata comminata una pena di un anno di reclusione con la sospensione condizionale subordinata all’esecuzione, entro 12 mesi, di un percorso per uomini condannati per reati di violenza.

«Non ci aspettavamo la richiesta di patteggiamento – dice l’avvocato Roberta Montenovo che difende la dipendente comunale – nell’immaginario collettivo il patteggiamento è un’ammissione di colpa anche se da un punto di vista giuridico è l’accettazione di una pena per evitare il processo. E’ una libera scelta dell’imputato: Costantini ha sempre smentito il contenuto delle denunce che abbiamo fatto e ha contestato che la verità dei fatti accaduti fosse stata un’altra ma con il patteggiamento ha evitato di smentire quello che abbiamo sempre sostenuto fosse successo».

L’avv. Montenovo afferma che nell’accordo che Costantini ha fatto con la Procura è rimasta esclusa la parte offesa che però è pronta a intraprendere eventuali azioni civili per il risarcimento del danno.

«Voglio sottolineare che l’imputato non ha scritto neppure una riga di scuse alla donna vittima delle sue molestie».

Sorprendente la dichiarazione dell’avv. Roberto Marini che cura gli interessi del sindaco Costantini.

«Rispetto la sua scelta di patteggiare ma non la condivido – dice Marini – perché avrei preferito il dibattimento. E’ chiaro però che un processo sarebbe stato uno stillicidio da un punto di vista mediatico, sarebbero emerse vicende personali e le testimonianze dei testi che potevano creare ulteriori tensioni e danni collaterali. Il Sindaco ha voluto soprattutto tutelare la sua famiglia e le sue figlie e c’è da comprenderlo».

Duro il commento di Jacopo Falà, segretario provinciale Pd e consigliere comunale.

«Il Sindaco avrebbe dovuto dimettersi già mesi fa, non appena ricevuta la notifica del provvedimento restrittivo. Oggi le dimissioni sono semplicemente un atto dovuto. Chiaravalle ha avuto Sindaci del calibro di Guido Molinelli e Guglielmo Mancinelli: i cittadini chiaravallesi non meritano di essere rappresentati da un uomo giudicato come maltrattante, reato tanto più odioso in quanto perpetrato contro una donna, dipendente dell’ente, soggetta a un esercizio di potere intollerabile e vergognoso. Una ferita che farà tornare la città sulle cronache nazionali, l’ennesima onta per una comunità oltraggiata dai comportamenti di Costantini».

Gianluca Fenucci

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