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CHIARAVALLE Caso stalking: «Tutti sapevano e nessuno ha fatto nulla»

I consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, Claudio Bolletta e Fabiola Ceccarelli, criticano la maggioranza e non solo

CHIARAVALLE, 3 marzo 2022 – Tutti sapevano e tutti non sapevano. Dov’è la verità? Intanto a pagare moralmente è solo la dipendente costretta, di fatto, a cambiare sede di lavoro. Ma quale futuro avrà l’attuale maggioranza? 

Difficile immaginare con precisione quali saranno gli sviluppi giudiziari di cui è oggetto il sindaco Costantini, tuttavia, considerando quanto fino ad oggi emerso, ovvero la comunicazione della questura, quanto fino ad ora pubblicato a mezzo stampa dalla maggioranza e dalla vittima, in ultimo ma non in ordine di importanza, l’atteggiamento assunto dalla maggioranza nel corso dell’ultimo Consiglio comunale, non possiamo esimerci da alcune considerazioni.

La vittima, tra l’altro costretta per maggiore serenità a recarsi lontano da Chiaravalle per lavorare, che tutti i dipendenti comunali sapevano, alcuni le sono stati vicini, altri no. Ma soprattutto ha confermato che la politica era a conoscenza di tutto.

Dichiarazioni che non ammettono replica alcuna e che fanno sorgere alcuni quesiti seri e concreti. Se tutti i dipendenti sapevano e la politica sapeva com’è possibile che l’assessore con delega al Personale, Ettore Togni, ha candidamente dichiarato di non esserne a conoscenza? Forse non è lui Assessore a Chiaravalle? Che stia omettendo qualcosa? Alla sua coscienza, ovviamente.

Ma preferiamo credere alle parole della vittima e non siamo i soli. Quindi, per quel che ci riguarda, l’assessore Togni non è credibile né nei confronti della sua maggioranza né dell’opposizione, dei cittadini né tantomeno qualora fosse oggetto egli stesso di indagini da parte degli inquirenti. Ma anche il ruolo della rappresentanza sindacale interna è quanto meno ondivago. Perché il sindacato anziché tutelare la dipendente come logica ed etica vorrebbe, è stato silente? Quindi, ricapitolando: una dipendente arriva a denunciare il suo datore di lavoro per comportamenti definiti gravi tanto che la questura pratica restrizioni di tipo penale, siamo in un Comune, l’assessore al personale non sa nulla, il sindacato neanche, il resto della giunta o forse tutta la giunta non frequenta il Comune, i consiglieri comunali di maggioranza, sono altra cosa e non sanno nulla.

Ci permettiamo un consiglio non richiesto: la maggioranza rifletta H24, siamo in ambito politico amministrativo, ma qualora emerga che talune dichiarazioni risultassero mendaci, di fronte alla legge poi la responsabilità diventa personale.

I consiglieri di Fratelli d’Italia Claudio Bolletta e Fabiola Ceccarelli

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