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CHIARAVALLE Emergenza Covid: chi si preoccupa dei circoli?

Graziano Vitaloni e altri gestori lanciano il grido di dolore sul futuro delle associazioni senza fini di lucro chiuse da mesi

CHIARAVALLE, 3 gennaio 2021Chi si preoccupa dei circoli? E dei loro gestori? Chi si preoccupa di persone che da mesi non lavorano e hanno le saracinesche dei loro circoli abbassate da moltissime settimane (foto in primo piano la serranda chiusa del Settebello, uno dei circoli storici di Chiaravalle con Bruna Scuppa e Graziano Vitaloni)?

A Chiaravalle ce ne sono molti di locali di questo tipo e tutti i gestori sono preoccupatissimi e vivono momenti di ansia e timore. Non si sa quando questi locali, che hanno anche una grande importanza sociale come luoghi di aggregazione sia per gli anziani che per i giovani, potranno riaprire i battenti e quando potranno riavviare le loro attività. In diversi tra i gestori hanno cercato di alzare la voce, di farsi sentire e ascoltare e di chiedere spiegazioni ma nessuno sembra voler dare loro risposte. Dal Governo silenzio assoluto ma anche dalla Regione e dagli altri enti istituzionali.

L’interno del circolo Fenalc gestito da Mauretto Guazzarotti, situazione drammatica per tutti i circoli

In diversi fanno notare che quando riapriranno i bar, i circoli dovranno ancora rimanere chiusi. Perchè non farli aprire per le colazioni, per poter vendere bevande, merende, succhi di frutta o birre? Anche perché in questi periodi di chiusura le tasse si pagano lo stesso (certamente inferiori rispetto a quelle di altre attività ma pur sempre imposte), così come si pagano affitti, spese varie. A fronte di nessuna entrata da diversi mesi.

«In parecchi di noi sono letteralmente a terra – dicono alcuni gestori di circoli– e molti locali non riapriranno. In questi mesi non abbiamo potuto neppure far acquistare le tessere di accesso. Eppure anche noi abbiamo il diritto di vivere. Ma così si muore!»

Gianluca Fenucci

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