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CHIARAVALLE GIANLUCA E GIOVANNI FENUCCI CONTRO, QUANDO IL CALCIO E’ DI FAMIGLIA

CHIARAVALLE, 18 settembre 2018 – Domenica andrà in scena l’incontro Urbania – Biagio Nazzaro, valido per il terzo turno del Campionato di Eccellenza.

Non esattamente una partita qualunque, perché in panchina si sfideranno Gianluca e Giovanni Fenucci.

Fratelli, allenatori e uomini veri. Correva la stagione 1993/94, e Gianluca era chiamato a difendere i pali della Jesina, una nobile decaduta bisognosa di riscatto.

Carisma ed esperienza per lui, che aveva già assaporato il gusto del trionfo a Castelferretti e Senigallia. Al centro della difesa Leoncella giocava Giovanni, un giovanotto dal gran fisico e con tanta voglia di dimostrare il suo valore.

Tredici anni di differenza tra i due, uniti con un filo sottile ma indissolubile da Papà Aldo Fenucci, che in tribuna, tra un brontolio e l’altro, li osservava soddisfatto.

Insieme contribuirono  al successo finale, e a Sant’Angelo in Vado il loro fu l’abbraccio più caldo.

Qualche mese dopo Gianluca iniziò ad allenare. Una carriera lunga ed intensa, a sfiorar le stelle e a dover ricominciare dal basso, perché per lui le emozioni che trasmette un pallone rotolante vanno oltre la Categoria. Meglio vedere crescere e divertirsi un ragazzo, che i complimenti provenienti dalle lingue biforcute dei soloni.

Giovanni ha continuato ad essere l’incubo dei centravanti, diventando uno dei migliori difensori della Regione e non solo. Intelligenza calcistica sopraffina, rude, ma mai scorretto. Oggi, ad iniziare la vita da Mister alla Biagio, proprio dove partì Gianluca.

La coppia Allenatore – Stopper fece ottime cose nel 98/99 a Monte Urano, ma il loro cammino sul campo verde non si incrociò più.

Certo, un vero romanzo, li avrebbe voluti ancora insieme alla Jesina, nel 2011/12.

Proprio in quella squadra con cui Giovanni ha lottato per 91 volte, e che Gianluca sente come una seconda pelle.

Però, il Presidente di allora in versione Don Abbondio, decise che il matrimonio non si doveva rifare.

Gianluca e Giovanni, due uomini che hanno scritto pagine importanti del nostro Calcio, senza piegarsi alle regole imposte dagli integralisti del “Dio Eupalla”.

Domenica, la distanza tra le due panchine e i colori delle proprie squadre, li porteranno a voler prevalere l’uno sull’altro.

Si giocherà, e alla fine il vincitore saprà consolare il vinto.

Qualche chiacchiera su quella maledetta diagonale non riuscita, poi via a parlare di passioni, di un vino, di un libro, di vita. Perché come disse Mourinho: “Chi sa solo di calcio, non sa niente di calcio”.

 

Marco Pigliapoco

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©RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 

 

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