Segui QdM Notizie

Chiaravalle

CHIARAVALLE Gianni e Tina Manzoni volano insieme in cielo

Lui, noto imprenditore morto a Torrette di Covid a 75 anni, la moglie se n’è andata il giorno dopo sempre a Torrette per una grave infezione

CHIARAVALLE, 14 novembre 2020 – Se ne sono andati insieme a 48 ore di distanza, quasi mano nella mano, come avevano sempre vissuto, Gianni e Tina.

Una vita all’unisono, completandosi e amandosi profondamente con sincerità, Gianni e Tina. Lui, dopo 20 giorni di terapia intensiva, a 75 anni non ha retto al Covid che ha minato irrimediabilmente i suoi polmoni e lo ha spento senza pietà all’ospedale di Torrette mentre lei, sempre a Torrette, è stata ricoverata perché avvertiva lancinanti dolori allo stomaco e all’intestino e si è arresa repentinamente a una setticemia diffusa, raggiungendo l’amato marito nel viaggio verso il cielo.

Forse Tina, che di anni ne aveva 76, uno in più del marito, non ha avuto neppure la voglia di lottare visto che il suo compagno di vita non c’era più da poche ore e la vita non avrebbe avuto senso senza di lui.
[nk_awb awb_type=”image” awb_image=”272901″ awb_image_size=”full” awb_image_background_size=”contain” awb_image_background_position=”50% 50%” awb_parallax=”scroll” awb_parallax_speed=”0.5″ awb_parallax_mobile=”true” awb_styles=” padding-top: 150px; padding-bottom: 150px;” link=”http://www.caprariauto.it” linkdest=”_blank” awb_class=”caprari”][/nk_awb]
Gianni Manzoni era un imprenditore molto conosciuto a Chiaravalle, nel territorio e a Falconara dove aveva diretto dal 1966 la Manzoni Group e lavorava nel campo della refrigerazione per Zanussi prima ed Electrolux poi.

Da 5 anni in pensione, era stato sottoposto all’età di 46 anni, quasi trent’anni fa, a un trapianto di rene ed era sempre stato grato all’Aido, di cui è stato dirigente.

Lascia alla guida dell’azienda la figlia Olivia e il genero Ruggero, oltre agli adorati nipoti Alex e Riccardo.

Per tutti era Nonno Gianni, sempre sensibile alle richieste dei ragazzi e sportivo vero, vicino alla Biagio Nazzaro della quale era stato appassionato dirigente. Di origini anconetane, come la moglie, aveva giocato a calcio con la mitica Anconitana di cui era ancora tifoso.

Era stato ricoverato a Torrette e dopo 20 giorni in terapia intensiva aveva accusato gravi complicazioni respiratorie.

«Purtroppo il cruccio più grande è non averlo più visto in questi 20 giorni – dice la figlia Olivia – non siamo riusciti a stargli accanto perché non era consentito accedere al reparto».

In tantissimi, da Palermo a Pordenone, in queste ore hanno voluto essere vicini alla famiglia, ricordando con affetto Gianni Manzoni e la moglie Tina.

Lei si chiamava in realtà Annunziatina Belacchi ma per tutti era solo Tina Manzoni, una mamma, una nonna, una donna eccezionale, sempre pronta a sostenere il marito e a organizzare cene e rinfreschi aziendali, tanto che i dipendenti la adoravano.

«Ha dormito fino a 20 giorni fa accanto a mio padre – dice ancora Olivia Manzoni – ma i 7 tamponi che le hanno fatto sono tutti risultati negativi: mamma è morta per una infezione grave, una setticemia diffusa».

Gianni e Tina se ne sono andati insieme, abbracciandosi per viaggiare serenamente uniti verso un cielo azzurro, verso un paradiso accogliente.

E anche l’addio lo daranno insieme: la funzione funebre è fissata per lunedì alle 15 presso l’abbazia di Chiaravalle, da dove poi si proseguirà per il cimitero comunale.

«Siamo addolorati ma vogliamo festeggiarli: erano una coppia eccezionale che ha insegnato tanto a noi tutti e non dobbiamo essere tristi».

Gianluca Fenucci

©RIPRODUZIONE RISERVATA

News