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CHIARAVALLE Il caso variante, Sabrina Sartini (Pd): «Facciamo chiarezza»

La segretaria provinciale dem dopo l’archiviazione e la prescrizione: «Il giustizialismo e l’arma della denuncia giudiziaria per annientare gli avversari politici non ci sono mai appartenuti»

In merito al comunicato del Gruppo Consiliare Chiaravalle Domani dal titolo “Giustizialismo a Chiaravalle? Da che pulpito viene la predica” del 03/02/2021, risulta necessario precisare quanto segue.

Da nessuna parte qualcuno ha “accusato” ingiustamente il Sindaco Costantini di aver proposto un esposto alla Corte dei Conti: semplicemente si è data notizia che la Magistratura, a seguito di quegli esposti, fatte le sue indagini, ha ritenuto che non vi fossero responsabilità in capo agli accusati.

Il chiostro dell’abbazia cistercense di Santa Maria in Castagnola a Chiaravalle

Quanto all’iter giudiziario, va chiarito quanto segue.

A seguito della presentazione degli esposti, sono stati avviati due procedimenti, uno penale innanzi la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona e l’altro contabile innanzi la Procura presso la Corte dei Conti.

Il procedimento penale che vide indagati 12 tra ex amministratori dell’era Montali e funzionari comunali, si concluse nel 2017, per 9 di loro, con la richiesta di archiviazione formulata dallo stesso Pubblico Ministero, mentre altri 3 furono rinviati a giudizio. Questo ultimo giudizio si è concluso lo scorso novembre con la richiesta di “non doversi procedere” per intervenuta prescrizione su richiesta anche stavolta dal Pubblico Ministero.

La prescrizione, contrariamente a quanto sostenuto da Chiaravalle Domani, non ha affatto impedito che la Magistratura facesse piena luce e totale chiarezza sui fatti, poiché contemporaneamente al giudizio innanzi il Tribunale penale era in corso il procedimento innanzi la Procura presso la Corte dei Conti.

Dopo 7 anni di sofferenze, umiliazioni, emarginazione personale, professionale e politica, spese legali pagate di tasca propria per due giudizi, i due ex amministratori della Giunta Montali ed il funzionario comunale hanno accettato la prescrizione chiesta non da loro ma dal Pubblico Ministero, non per sottrarsi alla giustizia, ma perché lo stesso accertamento dei fatti era in corso davanti alla Corte dei Conti ove ad essere indagati erano ben 15 tra amministratori, di maggioranza e opposizione e funzionari comunali.

Politici e tecnici, non sono scappati dall’accertamento della verità, come Chiaravalle Domani vorrebbe far credere, ma si sono fatti giudicare dalla Magistratura che in sede contabile ha archiviato le accuse.

Di sicuro dare notizia di quale era la verità dei fatti così come accertata dalla Magistratura non è “strumentalizzare”, come invece afferma Chiaravalle Domani.

Il sindaco Costantini all’inaugurazione dell’associazione Chiaravalle Domani che lo sostiene

Quanto al merito della vicenda, ci sono gli atti e i fatti a dire tutto.

L’impegno di concedere in affitto alla parrocchia, a canone simbolico, una porzione di 1.285 mq di chiostro già ristrutturati dal Comune, è stato assunto, dal Consiglio comunale di Chiaravalle al tempo del Sindaco Mancinelli e risulta dalla delibera del Consiglio comunale n. 52 del 22/02/1985.

La legge 4 luglio 1985 n. 336 con cui il Comune acquistò dall’Amministrazione dei Monopoli di Stato, a prezzo di favore, il Chiostro, nacque sulla base di tale accordo tra Comune e parrocchia, come risulta dagli atti parlamentari.

La variante al Piano di Recupero del Centro Storico che comprendeva l’area ex Fintecna fu adottata dalla Amministrazione Montali nell’ottobre 2012. L’Amministrazione Montali è sempre stata contraria alla realizzazione del megastore nell’area Fintecna e si dimise pochi giorni dopo, senza che la variante fosse entrata in vigore. Fu il Commissario prefettizio e non l’Amministrazione Montali, nel febbraio 2013, ad approvare definitivamente la variante e a farla così entrare in vigore.

L’area denominata “Orto del Prete”, nel tempo non ha mai subito cambi di destinazione: è sempre rimasta urbanisticamente “area verde” e la ex amministrazione Montali non ha mai ha trasformato la sua destinazione per farne una strada.

La realizzazione del “supermercato” non fu bloccata da chissà quali battaglie politiche delle Amministrazioni Costantini ma dal parere contrario del 14/08/2014 espresso “nero su bianco” dal funzionario responsabile dell’ufficio urbanistica, anche lui sottoposto a processo nonostante questo.

Nel dicembre 2015, quando ancora il Pd era in maggioranza e governava col Sindaco Costantini, venne approvata una variante normativa al Piano di Recupero del Centro Storico a seguito del recepimento dei pareri della Sopraintendenza.

Con l’uscita del Pd dalla Giunta prima e con l’avvento della maggioranza di Chiaravalle Domani poi, tale variante non fu mai più approvata e dunque non è mai entrata in vigore.

Il vincolo di tutela indiretta nel frattempo posto dalla Sopraintendenza non ha escluso in nessun modo la destinazione commerciale dell’area, mai variata dal 2012 ad oggi.

Nel 2019 l’area ex Fintecna è stata posta in vendita con asta fallimentare.

In tale sede l’Amministrazione Costantini-Chiaravalle Domani, nonostante la strategicità dell’area e il basso prezzo, non risulta aver avanzato alcuna offerta di acquisto edil bene è stato acquistato per circa 1 milione di euro (cifra assolutamente abbordabile per il Comune) a dicembre 2019 da una società che ha come oggetto sociale la realizzazione e la gestione di supermercati e centri commerciali.

Ad oggi quindi e dopo 8 anni di gestione Costantini-Chiaravalle Domani, l’area ex Fintecna è tuttora a destinazione commerciale ed è stata acquistata da una società che realizza e gestisce supermercati.

Il Partito democratico non può che essere soddisfatto per come la dolorosa vicenda giudiziaria si è conclusa e nel veder scritto “nero su bianco” dalla Magistratura competente che i suoi amministratori erano e sono amministratori perbene. Il Gruppo Chiaravalle Domani dovrebbe semplicemente prenderne atto ed evitare ulteriori insopportabili insinuazioni: i provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria si rispettano.

Che il segretario provinciale del Pd, che del locale Circolo è stato anche uno dei fondatori, sia l’interlocutore politico del Pd è un fatto assolutamente normale. Sarebbe anomalo il contrario.

Sapere chi correrà per la poltrona di Sindaco nel 2023 non è questione che il Pd considera prioritaria.

Il Pd è convinto che la città abbia urgente bisogno, oltrechè di asfalti e marciapiedi, di tornare ad avere una visione di tipo strategico più alta dei pur rispettabili e necessari lavori di carpenteria stradale. A Chiaravalle serve ridare vitalità e slancio alle attività economiche, sociali e culturali; serve costruire nuove scuole e mettere a norma quelle esistenti; serve finalmente recuperare l’ex area Fintecna ora regno incontrastato del degrado e dei topi, serve dare dignità a Piazza Risorgimento, dove imperano ruggine, fili elettrici volanti e una Ztl valida solo per gli altri; serve far tornare la figura di Maria Montessori al lustro che aveva ritrovato proprio con le Giunte Pd, affinchè, assieme all’Abbazia possa essere il motore economico di una città in cui, a causa di 8 anni di politiche asfittiche e senza visione, i negozi e le attività chiudono, la cultura langue e Maria Montessori è stata ridotta a cantiere con i lavori in corso proprio nel suo 150° anniversario.

Va infine chiarito una volta per tutte che l’area Pd” non ha mai presentato esposti contro nessuno men che meno contro il Sindaco specie in occasione delle elezioni comunali di Chiaravalle e poi di Monte San Vito.

Il giustizialismo e l’arma della denuncia giudiziaria per squalificare e annientare gli avversari politici sono strumenti che non ci sono mai appartenuti e non ci appartengono. Tra le altre cose di cui andiamo fieri quando ci guardiamo allo specchio, c’è anche questa.

Sabrina Sartini

Segretario Federazione provinciale di Ancona Partito Democratico

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