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Chiaravalle

Chiaravalle Impianti sigillati, 12 famiglie al freddo senza riscaldamento 

Tra loro una donna di 91 anni e una di 80 oltre a bambini: «Lamministratore sostiene che siamo morosi ma non sappiamo nulla di preciso, dobbiamo pagare e basta»

di Gianluca Fenucci

Chiaravalle, 23 novembre 2022 – Dodici famiglie al freddo e al gelo. E’ questa la situazione che stanno vivendo una quarantina di persone, tra cui una donna di 91 anni, un’altra di 80 e diversi bambini e minorenni, che abitano in un palazzo di Chiaravalle in via Verdi 9.

Un edificio in cui vivono sei affittuari e altrettanti proprietari degli immobili. Una situazione che potrebbe essere paradigmatica rispetto ad altre che si stanno presentando anche in altre comunità della regione, dove il “caro bollette” fa sentire i suoi effetti negativi sui bilanci familiari e origina situazioni che condizionano pesantemente la qualità della vita dei marchigiani.

«I nostri impianti di riscaldamento sono bloccati, sigillati, e nonostante sia molto freddo e piova – dicono all’unisono gli affittuari del palazzo chiaravallese di via Verdi 9 – nessuno si preoccupa di fornirci il metano per riscaldarci e così ci arrangiamo con stufette e climatizzatori».

Vien da chiedersi di chi sia la responsabilità di una situazione grave e surreale.

«Secondo noi c’è di mezzo l’Erap, che è proprietario degli appartamenti in cui risiediamo e ha responsabilità anche l’agenzia che si occupa dell’amministrazione dei condomini, che da 15 giorni continua a dirci che riattiverà i termosifoni ma non lo fa mai perché sostiene che siamo morosi».

C’è chi punta l’indice proprio contro l’amministratore dei condomini di via Verdi 9.

«Non sappiamo nulla di preciso: quanto paghiamo la fornitura del metano, la luce delle scale, l’ascensore, la pulizia e le altre spese correnti, dobbiamo pagare e basta, senza sapere nel dettaglio nulla. Ci hanno recapitato note spese relative al passato anche di alcune migliaia di euro con pagamenti che non possiamo sostenere in tempi brevi e soprattutto abbiamo chiesto un incontro con l’amministratore che però a noi affittuari è stato sempre negato mentre è stato svolto solo con i 6 proprietari».

La ottantenne che abita nel palazzo è disperata.

«Da 10 giorni ho l’influenza e la febbre che curo con degli antibiotici ma il riscaldamento ci viene negato e i termosifoni sono sempre spenti. Sto male e continuo ad avere tanto freddo».

Gli affittuari, che hanno anche diversi figli minorenni, protestano perché affermano che non conoscono nel dettaglio le spese che devono sostenere ma quando viene recapitata loro la nota generale, tutti possono leggere i conti di ognuno e le pendenze accumulate.

«Chiediamo informazioni e incontri che ci vengono negati ma, alla faccia della tanto declamata privacy, tutti conoscono le posizioni degli altri condomini, senza che però si trovino soluzioni».

Ma la situazione da risolvere urgentemente è quella relativa al riscaldamento. Ci sono famiglie con bambini piccoli.

«Senza preavviso ci è arrivata una maxi rata di 2.900 euro – dice una giovane donna che vive da sola con tre figli – ed era impossibile pagarla immediatamente. La struttura della casa ha anche altri problemi e certamente la responsabilità è dell’Erap ma addirittura avere i termosifoni spenti con questo freddo è molto pesante per tutti».

Ad ascoltare la voce di alcuni residenti sembra che la maggior parte della morosità sia da addebitare ad un solo affittuario ma non ritengono giusto che tutti siano trattati alla stessa stregua.

«Tutti abbiamo Isee basse ma non meritiamo certo di morire di freddo».

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