Attualità
CHIARAVALLE LA PICCOLA BIBLIOTECA, “ISOLA” DI LETTURE
26 Ottobre 2019
Molte le presentazioni di libri in programma sino alla fine del mese
CHIARAVALLE, 26 ottobre 2019 – Uno spazio culturale per la città che accompagna la presentazioni di volumi e altre attività legate alla cultura. «Grazie al contributo di tanti – dicono i soci dell’associazione L’Isola – è stato possibile realizzare una piccola biblioteca nei locali dell’Isola in via G. Bruno, a cui abbiamo dato il nome di Ipazia, grande donna, espressione di una cultura, che è stata una martire della conoscenza. Esponente di primo piano della filosofia e della scienza (matematica-astronomia-fisica) ha pagato con il martirio la sua passione per la conoscenza e la coerenza. Sta in questo la scelta del suo nome per la biblioteca, un invito a perseguire sempre e comunque la più ampia conoscenza, sola leva per costruire il futuro e la consapevolezza delle scelte».
A margine del dibattito c’è stata la possibilità di osservazioni dei corpi celesti, ulteriore omaggio all’attività di Ipazia che ha anche inventato l’astrolabio, strumento che ha migliorato in modo determinante la navigazione. La piccola biblioteca intende offrire occasione di confronto, di lettura, di conoscenza e sarà aperta ogni martedì e giovedì dalle ore 17 alle ore 19.
Oggi, sabato 26 ottobre l’associazione culturale L’Isola ospiterà la presentazione di due libri in contemporanea in un’unica iniziativa che si terrà alle ore 17,30. Si tratta di due approfondimenti sugli anni ‘60 e ‘70, un’epoca centrale della nostra storia contemporanea. Jacopo Falà e Maria Grazia Camilletti ne discuteranno con Massimo Papini, autore del libro “Tra Guccini e Berlinguer“, fresco di stampa, e Nicola Cucchi, che ha invece curato un volume nel quale vengono riuniti alcuni contributi sul ’68.
Inoltre giovedì 31 ottobre alle 18, Marco Severini, Lidia Pupilli e Goffredo Giraldi presenteranno il volume “Viaggiare nel mondo in guerra 1939-1945” mentre giovedì 7 novembre Ruggero Giacomini parlerà del libro “Il processo di Stalin”.
Gianluca Fenucci
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