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CHIARAVALLE MANIFATTURA TABACCHI, FUTURO APPESO A UN FILO: PROCEDURA PER IL CONCORDATO PREVENTIVO

CHIARAVALLE, 24 ottobre 2016 –  Ci si avvia, lentamente ma inesorabilmente, verso la chiusura della storica manifattura tabacchi.

E’ di ieri l’ufficializzazione della procedura per richiedere il concordato preventivo in continuità da parte del dott. Giovanni La Croce, amministratore unico della MIT, Manifattura Italiana Tabacco. Del resto, La Croce lo aveva sostenuto anche dodici giorni fa, nell’incontro in municipio con i rappresentanti sindacali ed il sindaco Costantini.

“L’utilità di questa scelta – afferma La Croce – è connessa a inderogabili obblighi di legge e ispirata a finalità difensive. Il processo di ristrutturazione della società potrà così proseguire senza doversi confrontare con azioni esecutive individuali o istanze di fallimento, sotto l’occhio vigile e attento del Tribunale di Ancona e della relativa Procura. L’obiettivo che come amministratore unico di MIT mi pongo è quello, in assenza di un intervento di ricapitalizzazione da parte dei soci, di reperire sul mercato un nuovo imprenditore interessato ad acquisirne la proprietà e continuare una gloriosa attività che dura dal 1759”.

E’ chiaro che le nubi che si addensano sulla fabbrica chiaravallese sono sempre più scure. La Croce ha chiesto una ricapitalizzazione agli attuali azionisti per 6 milioni di euro che però non sembra poter andare a buon fine anche perché “attualmente la MIT – ha ricordato La Croce – ha tanti debiti: 3 milioni e 200 mila euro verso l’erario e l’Inps, 6 milioni verso le banche ed altri verso i fornitori. Il ricorso al concordato è una tutela per tutti, in particolare per i lavoratori: con questa procedura abbiamo 6 mesi di tempo per trovare una soluzione e intanto non si interromperà la produzione”.

Le preoccupazioni dei 65 lavoratori chiaravallesi e dei 20 occupati nella sede romana sono tangibili. Il futuro della storica fabbrica che ha contribuito in modo decisiva allo sviluppo, economico, sociale e culturale di Chiaravalle e del territorio è davvero appeso a un filo.

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