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CHIARAVALLE Maria Montessori: donna forte, educatrice lungimirante e innovativa

Ricorrono i 150 anni dalla nascita della grande pedagoga celebre in tutto il mondo, nata a Chiaravalle, fu cittadina del mondo e le sue idee sono sempre attuali

CHIARAVALLE, 12 agosto 2020Le scuole montessoriane sono ovunque, da Londra agli Stati Uniti, dal Giappone all’Olanda, all’India.

Tutti sanno chi è Maria Montessori, della quale il 31 agosto si celebra il 150° dalla nascita, eppure in pochi conoscono davvero il suo metodo educativo.

Anche in Italia, la patria che le ha dato i natali, sono più i luoghi comuni che le reali conoscenze ad accompagnare il nome di Maria Montessori. Qualcuno pensa addirittura che i bambini che frequentano le scuole montessoriane possono fare “tutto quello che vogliono”.

Maria Montessori, invece, fu una grande donna e una splendida educatrice, un’antesignana, una sperimentatrice, una ricercatrice di grande valore.

“Il bambino è una sorgente d’amore; quando lo si tocca, si tocca l’amore” e “Il bambino è maestro” (che è anche il titolo di una biografia scritta recentemente da Cristina De Stefano) sono due frasi che, come altre cento, fanno capire quanto la Montessori amasse i bambini, quanta attenzione avesse per loro, avendo capito in anticipo le straordinarie potenzialità infantili, in particolare, dalla nascita ai tre anni.

Fu un personaggio straordinario: nata a Chiaravalle nel 1870, si trasferì a Roma con la famiglia, decisa a diventare medico. Realizzò il suo sogno quando a Roma, prima di lei, solo due donne erano laureate in medicina.

Divenne socialista, poi femminista e poi “l’amica dei bambini”, quando nel 1907 a San Lorenzo fondò la prima “Casa dei bambini”. Era consapevole di avere una missione e per i suoi amati piccoli abbandonò perfino la promettente carriera universitaria.

Cercò ovunque i fondi per finanziare i suoi progetti, dai teosofi e dai sufi, nella chiesa e in Vaticano, presso Mussolini, in un primo momento conquistato da quella donna così innovatrice e determinata. I suoi detrattori cercano ombre nel suo percorso esistenziale ma lei apparteneva a un disegno più alto, quello di una imponente rivoluzione pedagogica e infatti dopo di lei il bambino fu considerato e visto in un altro modo e i metodi coercitivi si diradarono.

Il Metodo Montessori non è entrato solo nelle scuole ma nella concezione di arredi e giocattoli. Nella sua vita privata c’è un figlio, Mario, avuto dall’uomo di cui si era innamorata, il medico Giuseppe Montesano, figlio che abbandonò per non compromettere la carriera ma che amò sempre per poi riabbracciarlo quando lui era quattordicenne: madre e figlio non si separarono più, tanto che lui divenne il suo assistente, il suo braccio destro e poi il suo erede nella divulgazione del metodo.

Maria Montessori con i suoi amati bambini

Maria Montessori e la sua “Casa dei bambini” conquistarono l’attenzione del mondo con l’assegnazione di tanti premi. Lei fu candidata per 3 anni per la vittoria del Nobel per la Pace. Le vennero sempre preferiti degli uomini e forse pagò anche la sua collaborazione, temporanea, col fascismo.

«La politica non mi interessa – diceva – dobbiamo creare un mondo nuovo, con un taglio nuovo e una nuova stoffa, non l’arlecchinata che si vede oggi».

Si sentiva una cittadina del mondo: «Il mio paese è una stella che ruota intorno al sole e si chiama Terra».

Ma di lei, più di tutto, si ricorda il pensiero e il metodo.

«Non è detto che sia disciplinato solo un individuo perchè si è reso artificialmente silenzioso come un muto e immobile, come un paralitico: quello è un individuo annientato, non disciplinato. Noi chiamiamo disciplinato un individuo che è padrone di se stesso».

Gianluca Fenucci

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