Cronaca
Chiaravalle Mega impianto agrivoltaico, “no” bipartisan
Presentata in Consiglio comunale dalla lista Pronti per Chiaravalle per limitarne l’estensione e votata all’unanimità, cittadini e residenti presenti in aula per affermare la loro contrarietà al progetto
30 Novembre 2024
Chiaravalle – Ben 110 campi da calcio. Si può davvero pensare di ricoprire il territorio di Chiaravalle con 74 ettari, pari appunto a 110 campi da calcio, di impianti agrivoltaici e fotovoltaici?
Secondo la lista di opposizione Pronti per Chiaravalle assolutamente no ed è per questo che i consiglieri comunali di minoranza hanno presentato durante il Consiglio comunale di giovedì scorso una mozione per limitare la grandezza degli impianti e ridimensionare il consumo di suolo pubblico. La mozione, dopo che era stato approvato un emendamento di Chiaravalle Domani, è stata approvata all’unanimità.
In aula erano presenti molti cittadini e residenti della zona che non hanno mancato di manifestare il loro disappunto e la loro contrarietà alla costruzione della mega struttura che causerà tutta una serie di criticità a chi abita nella zona e non solo.
«Siamo a favore dell’utilizzo e della ricerca di energie alternative rinnovabili – hanno detto i consiglieri di Pronti per Chiaravalle – ma 52 ettari di territorio in via San Bernardo coperti da 70mila pannelli agrivoltaici e 22 ettari in via Sant’Andrea di fotovoltaici a terra sono uno sproposito: per il territorio di Chiaravalle rappresentano una esagerazione».
Pamela Paolini di Pronti per Chiaravalle ricorda che il territorio comunale chiaravallese è di appena 17,6 km quadrati, contro i 22,31 di Montemarciano, i 25,82 di Falconara e i 21,81 di Monte San Vito per evidenziare i Comuni limitrofi.
La mozione di Pronti per Chiaravalle, mette in luce tutte le criticità, da quelle paesaggistiche e ambientali, a quelle della svalutazione degli immobili dei residenti, ai benefici – considerati inesistenti – per la città e i cittadini. Il documento, votato all’unanimità dal Consiglio, chiede all’Amministrazione comunale di indire un’assemblea pubblica con l’intervento dei politici regionali e locali, dei responsabili della Blusolar Chiaravalle 1 con sede legale a Pescara, per illustrare nei dettagli il progetto e chiede di limitarne e ridurne la superficie e le dimensioni.
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