Segui QdM Notizie

Chiaravalle

CHIARAVALLE Niente bagno al pronto soccorso, le polemiche investono l’ospedale

Separando la zona del Covid Hospital dal resto della struttura la guardia medica, gli operatori del 118 e del Pat sono rimasti senza servizio igienico

CHIARAVALLE, 18 dicembre 2020 – Manca un bagno per i pazienti del pronto soccorso e la polemica coinvolge l’ospedale Maria Montessori di Chiaravalle.

Alcuni pazienti del Pat, il Punto di assistenza territoriale, l’ex pronto soccorso depauperato di alcune sue funzioni, segnalano da tempo il disservizio e anche gli operatori sanitari sono in difficoltà.

«Nel piano della struttura ospedaliera in cui si trovano la guardia medica ed il Pat – dicono alcuni operatori e pazienti – da quando hanno separato la zona da quella contaminata per la creazione del Covid Hospital, l’unico bagno che poteva essere utilizzato dai pazienti, cioè quello della sala d’attesa del Pat, è stato tagliato fuori dalla parete di cartongesso innalzata a dividere i reparti».

L’ingresso del Pat di Chiaravalle

«Il bagno era anche utilizzato dagli operatori del 118, della guardia medica e dello stesso Pat».

L’unico bagno che i pazienti possono utilizzare, quindi, si trova al piano inferiore. Raggiungerlo non è sempre agevole: bisogna percorrere il corridoio fino a una porta, scendere lungo la rampa in ripida discesa e poi percorrere un altro tratto di corridoio fino ai bagni. [nk_awb awb_type=”image” awb_image=”282404″ awb_image_size=”full” awb_image_background_size=”contain” awb_image_background_position=”50% 50%” awb_parallax=”scroll” awb_parallax_speed=”0.5″ awb_parallax_mobile=”true” awb_styles=” padding-top: 150px; padding-bottom: 150px;” link=”http://www.caprariauto.it” linkdest=”_blank” awb_class=”caprari”][/nk_awb]

«Tutto questo può creare problemi a chiunque abbia difficoltà a deambulare – dicono ancora gli operatori – dal giovane con traumi agli arti inferiori, all’anziano con l’artrosi, a chiunque abbia una problematica seria di salute, come pazienti con patologie cardiache acute, che talvolta arrivano al Pat in automedica e in codice rosso».

La ripida discesa dal Pat al piano inferiore dove c’è la radiologia

«Avendo urgente bisogno di recarsi in bagno, ad esempio, una signora è stata costretta a scendere al piano inferiore per utilizzare il servizio, ovviamente accompagnata dall’infermiera del 118: nel tragitto, che prevede anche una discesa abbastanza ripida e poco sicura, avrebbe potuto succedere qualsiasi cosa. Talvolta, quando si ha a che fare con pazienti obesi e in carrozzina, che debbono essere portati in radiologia, è obbligatorio uscire e fare un tragitto esterno con tutto ciò che ne consegue».

«Abbiamo sollevato il problema più volte e altrettante volte ci hanno risposto che avrebbero provveduto ma fino ad ora di un altro bagno non c’è neppure l’ombra. La situazione non è accettabile».

Gianluca Fenucci

©RIPRODUZIONE RISERVATA

News