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CHIARAVALLE Opposizioni chiedono dimissioni del Sindaco, maggioranza in silenzio

All’indomani della condanna patteggiata per stalking nei confronti di una dipendente comunale, invocato Consiglio urgente

Chiaravalle, 6 maggio 2022 – Tutti i gruppi di opposizione sono uniti nel chiedere le dimissioni del sindaco Damiano Costantini, che ieri è stato condannato a un anno di reclusione, con la pena sospesa, per il reato di stalking ai danni di una dipendente comunale.

«Il patteggiamento del Sindaco – affermano i consiglieri comunali della lista Per la cittàSindaco Bianchini, Fratelli d’Italia e M5S – rappresenta il punto più basso mai toccato dal Comune di Chiaravalle a livello amministrativo e politico. Le mancate dimissioni sono solo l’ultimo sfregio alla dignità di una città umiliata e offesa».

I gruppi di minoranza chiedono la convocazione di un Consiglio comunale urgente e presenteranno una mozione di sfiducia.

«È impossibile non vedere la gravità estrema del momento, il buon nome di Chiaravalle oltraggiato da comportamenti da censurare con tutta la forza possibile: chiediamo un sussulto di dignità da parte dei consiglieri di Chiaravalle Domani, le immediate dimissioni del Sindaco e nuove elezioni».

«Non è pensabile – rincara la dose Fabiola Ceccarelli di FdI – continuare a rimanere sulla poltrona di Sindaco come nulla fosse sino alla fine del mandato. Costantini ha patteggiato una condanna per atti persecutori ad un anno di reclusione riconoscendo la sua colpa. Non c’è alcuna volontà di speculazione politica: vorremmo solo evitare che si continuasse a mettere in cattiva luce Chiaravalle».

Jacopo Falà, segretario provinciale Pd e consigliere comunale, mette in evidenza che «il patteggiamento prevede un percorso di supporto psicologico per gli uomini maltrattanti: il Sindaco dovrà attraversare una fase di presa di coscienza, di maturazione di una consapevolezza che lo possa aiutare, ad esempio, a chiedere finalmente scusa alla vittima dello stalking, cosa che non ha mai fatto. Stando alle parole dell’avvocato della difesa Roberto Marini, Costantini ha preferito non andare a processo perché altrimenti “sarebbero emerse vicende personali e le testimonianze dei testi che potevano creare ulteriori tensioni e danni collaterali”».

«Ci chiediamo quali sarebbero state le “tensioni” e i “danni collaterali”. Forse non si è voluto andare in dibattimento per non coinvolgere altre persone in qualche modo implicate nella vicenda? Per non analizzare e dettagliare le precise responsabilità, anche in termini di omissioni o addirittura complicità, di altre persone quali, per esempio, assessori e consiglieri del gruppo “Chiaravalle Domani”? Si tratta certamente di un’occasione mancata per fare chiarezza su tutti gli aspetti di una vicenda torbida e complessa».

I telefoni di alcuni consiglieri di maggioranza di Chiaravalle Domani, invece, restano muti: i consiglieri non parlano e scelgono la strada del silenzio ma l’imbarazzo è palese.

Gianluca Fenucci

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