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CHIARAVALLE Parco “Gianni Ravera”, proteste dei residenti

Zona con disfunzioni e problematiche che riguardano marciapiedi, area giochi, bagni pubblici e parcheggio

CHIARAVALLE, 24 giugno 2020 – «Le norme anti Covid19 ci costringevano a muoverci in uno spazio di 200 metri e questi 200 metri cadevano sul parco Gianni Ravera, l’ex Campo Boario, e giorno per giorno abbiamo potuto constatare i difetti di questo ambizioso progetto-spazio, inaugurato con tanti clamori, suoni di bande e tavole rotonde».

È l’inizio di una lettera che si trasforma in uno sfogo di due residenti nella zona dell’ex Campo Boario, uno spazio recentemente ristrutturato e intitolato a Gianni Ravera, chiaravallese celebre per l’organizzazione di tanti Festival di Sanremo.

«I marciapiedi color nocciola nei lembi estremi, si stanno sbriciolando come biscotti secchi – affermano i residenti – e in più punti sono comparse crepe molto vistose, nella zona del bagno pubblico, nello spazio espositivo e nella zona giochi».

Secondo i cittadini quando piove questi passaggi si riempono di pozzanghere e bisogna fare uno slalom per evitarle.

«In prossimità del lampione dall’entrata in via Gramsci, se la pioggia è copiosa, si forma un laghetto di acqua salmastra per più giorni, i ragazzi con le bici da cross vi giocano e i pedoni devono porre attenzione. ll parcheggio è adibito, nel lato ferrovia, a rimessaggio caravan con alcuni di essi che sostano in pianta stabile e anche quando c’era il divieto di sosta per il taglio dell’erba nessuno si è degnato di sanzionare quei mezzi e altri perché nessuno controlla».

«Inoltre questo spazio doveva alleggerire dalle auto in sosta in via della Pace ma sono sette anni che i mezzi rimangono, seppur in presenza di segnaletica stradale, sopra i marciapiedi con evidente pericolo per la circolazione di auto e pedoni, rovinando i marciapiedi e causando notevoli disagi a noi residenti».

L’area destinata ai giocatori di bocce al parco Ravera

Lamentele anche per i bagni pubblici che sarebbero solo a disposizione di chi gioca a bocce con la luce che rimane accesa per diverse notti.

«Anche l’area giochi non è stata ben posizionata perché le panchine adiacenti sono esposte per lunghe ore al sole e per gli anziani e impossibile sostarvi a lungo con i nipotini. Ma il vero capolavoro è lo spazio espositivo che ha sottratto metri quadri di verde alla struttura ed è stato utilizzato solo una volta, per il 75° della Liberazione del paese. Un tempo c’era lo spazio del Centro di Aggregazione Giovanile che non è mai stato utilizzato negli utlimi 7 anni e c’era molto più verde a disposizione».

I cittadini fanno anche notare che la tomba di Gianni Ravera al cimitero comunale è quasi abbandonata e, a 34 anni dalla morte, adornata di tristi e miseri fiori di plastica.

Gianluca Fenucci

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