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CHIARAVALLE Pietro Filonzi, il contadino socialista, nel libro di Carlo Vernelli

Un personaggio significativo per l’affermazione dei diritti dei lavoratori ma anche di quelli sociali riscoperto dall’associazione “L’Isola

CHIARAVALLE, 3 aprile 2021 – Ci vorrebbe anche oggi un altro Pietro Filonzi! Sì, ci vorrebbe anche oggi un contadino socialista” che si impegnasse per l’affermazione dei diritti dei lavoratori senza dimenticarsi di quelli sociali e naturali, come la lotta per un’istruzione diffusa e garantita a tutti o per la libertà di espressione, di parola e di pensiero o di contrarre matrimonio.

E a Pietro Filonzi è dedicato l’approfondito libro di Carlo Vernelli edito dall’associazione culturale L’Isola di Chiaravalle. Vernelli, che è uno storico di razza che ama documentarsi e studiare e non è incline a strizzare l’occhiolino a questo o quello, ricostruisce con dovizia di particolari la storia di un uomo singolare e importante eppure quasi sconosciuto ai chiaravallesi, anche se a lui è dedicata una via della città. Nella storia sindacale non solo del territorio ma anche nazionale Pietro Filonzi ha un ruolo di primo piano. E gli eredi, il nipote Pietro che porta il nome del coraggioso nonno, Federico e Lorenzo Fabbri, il figlio dell’altra nipote Anna, che hanno scritto i “ricordi di famiglia” che introducono alla lettura del libro, vanno giustamente orgogliosi di un uomo carismatico, capostipite della famiglia Filonzi. Pietro Filonzi a cavallo tra l’800 e il ‘900 fu uno dei personaggi rilevanti della storia socialista, della lotta contadina, del riconoscimento della mezzadria.

Due immagini del libro

Era un trascinatore, un leader, che “convinceva gli altri contadini della bontà delle rivendicazioni, andando casa per casa, magari al termine di una dura giornata di lavoro”.

Un leader sindacale ma non solo, un emblema della politica socialista, che quando si avvicinavano le elezioni nazionali chiedeva il voto non per sé ma per altri che reputava più preparati e all’altezza. “Un contadino socialista” è lo pseudonimo con cui Pietro Filonzi firmava la rubrica sul mondo agricolo che curava per la rivista “Il Cigno” nei primi anni del Novecento. Il nome di fantasia coglie perfettamente lo spirito del pioniere: da una parte il mezzadro che afferma di essere come gli altri che abitano le campagne marchigiane, dall’altra il rivendicare l’appartenenza alla maggiore forza politica popolare dell’Italia di allora.

Due pagine del libro su Pietro Filonzi

Ecco perché Pietro Filonzi fu un innovatore e un pioniere: tra le tante sue conquiste c’è anche quella di aver istituito a Chiaravalle nel 1901 la prima Lega dei Contadini nelle Marche e, 5 anni dopo, aver guidato una tormentata vertenza per il rinnovo del patto mezzadrile, conclusasi con una storica vittoria del sindacato.

Ecco perché è molto interessante anche oggi, forse soprattutto oggi, leggere il libro di Carlo Vernelli, “Pietro Filonzi, un contadino socialista e lo sciopero del 1906”. Ecco perché sarebbe importante avere tra noi anche oggi un altro Pietro Filonzi, oggi che alcune libertà sembrano incredibilmente essere messe in discussione da populisti prevaricatori e urlatori di mestiere.

Gianluca Fenucci

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