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CHIARAVALLE POVERTÀ IN AUMENTO, QUESTIONARIO PORTA A GALLA IL DISAGIO SOCIALE: BOLLETTE E AFFITTI BRUCIANO I RISPARMI

spaziorossoCHIARAVALLE, 17 settembre 2016 – Come vivono i chiaravallesi? Qual è la loro qualità della vita e le condizioni economiche e sociali in cui si dibattono? Quante famiglie vivono in situazioni di indigenza e povertà? Sono domande a cui ha tentato di dare risposta un questionario studiato e diffuso da Spazio Rosso, l’associazione di volontariato che ha sede in via Toti e che ha particolarmente a cuore il settore sociale e della solidarietà. Nell’ambito della festa di Spazio Rosso tenutasi nei giorni scorsi, sono stati illustrati i risultati di una inchiesta sulla povertà a Chiaravalle. “Un confronto interessante e proficuo – commenta Maria Letizia Ruello – che ha visto gli interventi di molte associazioni e la partecipazione di Cristina Amicucci, assessore ai servizi sociali del comune che hanno arricchito la prospettiva di una ricerca, che per quanto empirica, segna un metodo di lavoro. Proprio da qui, tutti i partecipanti hanno convenuto di ritrovarsi per dare continuità a questo lavoro e realizzare in tempi brevi una nuova inchiesta che poggi anche sull’ impegno di tutte le associazioni e metta al lavoro le intelligenze di quei giovani studenti che affrontano l’indagine sociale nei loro corsi di studio. Tutto ciò  per dare voce , e costruire il protagonismo di tutte quelle soggettività messe ai margini dalla crisi in una società dove ricchezza è diventato sinonimo di capacità e la povertà di colpa. Avevamo l’obbiettivo di dare voce alla sofferenza e trasformare, insieme, questa voce in impegno. Dietro ad   un bisogno c’è sempre un diritto negato, alla salute, all’istruzione, alla dignità del e nel lavoro, dietro ad un bisogno ci sono sempre le persone, a quelle persone la solidarietà deve dare risposte concrete ma può dare anche gli strumenti per capire le cause di questa condizione e la forza per chiederne la soluzione”.

spaziorosso2Sono stati distribuiti 1000 questionari nelle cassette postali dei quartieri di Chiaravalle e poi anche online. Sono stati raccolti in forma assolutamente anonima. A rispondere sono stati circa 200 cittadini, più donne che uomini, persone mediamente giovani ed istruite. La maggiore incidenza di risposte on-line rispetto a quelle cartacee potrebbe essere un altro sintomo della forte esigenza di riservatezza che sta dietro l’indigenza.

La prima risposta significativa si ha quando si chiede se l’interessato guadagni a sufficienza per arrivare a fine mese: solo il 38% risponde di si mentre il 62% di no. Si evince poi che la cura per gli anziani residente in casa incide molto sul bilancio familiare come quella sugli animali domestici ma è la voce relativa alle bollette per luce, gas e rifiuti ad avere un peso gravoso sui bilanci familiari: per il 78 % di chi ha risposto ha una incidenza molto pesante, per il 17% abbastanza pesante e solo il 5% dichiara che le bollette non incidono. Anche i trasporti e le rette scolastiche condizionano i bilanci familiari ma in misura meno rilevante rispetto a tasse e bollette. Per il 60% gli affitti delle case sono eccessivamente onerosi ma forse la risposta più significativa riguarda le preoccupazioni per il futuro: la maggioranza degli intervenuti teme o di perdere il posto di lavoro o di non raggiungere la pensione o di non riuscire a far fronte alle spese sanitarie e all’assistenza, seguono poi il lavoro da trovare e i bassi salari oltre alle spese scolastiche per la scuola dei figli.

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