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Chiaravalle Sindacati: «Occorre potenziare il Punto d’Accesso dell’ospedale»

Cgil, Cisl e Uil: «Al fine di garantire un maggior filtro per le strutture di pronto soccorso dei nosocomi più grandi»

di Gianluca Fenucci

Chiaravalle, 22 febbraio 2023 – I servizi offerti dall’ospedale di Chiaravalle sono stati recentemente criticati da diversi pazienti dei vari reparti e dai familiari.

Oggi, però, i sindacati Cgil, Cisl e Uil, mettono sotto la lente di ingrandimento le potenzialità del Punto di accesso territoriale di Chiaravalle, quello che un tempo si chiamava Punto di primo intervento, che non riesce a fungere da filtro ai pronto soccorso degli ospedali più grandi, come Torrette e Jesi.

«Strutture che lamentano sempre un sovraffollamento – affermano Alessandro Mancinelli della Cisl, Patrizia Massaccesi della Cgil e Sandro Bellagamba della Uil – spesso causato dalla presenza di codici bianchi e verdi che non riescono a essere filtrati dalle strutture del territorio, come quella di Chiaravalle».

«Nel 2011 a Chiaravalle venivano trattati 10.154 casi (nella stragrande maggioranza codici bianchi e verdi), nel 2022 questa cifra si è più che dimezzata scendendo sotto i 5.000 casi all’anno (4.951 casi, per il 95% codici bianchi e verdi)».

Dove sono finite le oltre 5.000 persone che non si sono rivolte al Pat di Chiaravalle?

«Sono andate ovviamente a intasare le strutture vicine, aumentandone le difficoltà di accesso e assistenza. Il minore utilizzo della struttura di Chiaravalle, nonostante l’impegno del personale, è certamente dovuto alla mancanza di investimenti adeguati su tale servizio e su quelli a esso collegati, che anzi nel tempo si sono ridotti».

«Nel Pat di Chiaravalle, nel corso degli anni, si è persa la possibilità di effettuare qualsiasi tipo di analisi del sangue, e anche il servizio di radiologia, per carenza di personale medico, non permette di effettuare servizi di ecografia per il gli utenti del Pat».

Si lamenta anche il malfunzionamento e la scarsa pulizia dei bagni e di altri locali.

«Si deve potenziare il Pat di Chiaravalle al fine di garantire un maggior filtro per le strutture di pronto soccorso degli ospedali più grandi; occorre potenziare la radiologia ad ausilio del Pat che permetta una maggiore capacità di risposta all’utenza ed è necessario l’adeguamento strutturale e una maggiore manutenzione di tale servizio. Solo garantendo servizi territoriali di qualità, si può pensare di mantenere saldo il legame tra i cittadini e il Servizio sanitario pubblico».

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